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Il desiderio infantile affiora nella coscienza anale (primo nucleo di coscienza, innata nella coscienza stessa) e viene subito represso dalla coscienza materna o paterna castrante.

Represso e segregato in quella piccola coscienza anale.

Se invece la coscienza parentale (coscienza materna e coscienza paterna che funzionano da sistema) avesse integrato i significati del proprio Sé quel desiderio sarebbe stato accettato ed accolto e grazie al transfert e controtransfert parentale sarebbe stato “restituito” alla piccola coscienza infantile strutturando così un circuito virtuoso grazie al quale gli altri  significati dei contenuti istintuali infantili avrebbero avuto la possibilità di attivare ed iniziare nella psiche infantile un processo di crescita spontaneo.

Tale circuito virtuoso (una sorta di rappresentazione virtuale della funzione intuizione ancora inconscia) resterebbe attivo fino a quando questa funzione non cominciasse a funzionare nella coscienza infantile .

A questo punto esso (in pratica il complesso materno o il complesso paterno) cesserebbe progressivamente la propria funzione e progressivamente si allenterebbero i legami di dipendenza tra la psiche infantile e quella parentale.

E si sviluppa  così l’adolescenza.

Quel circuito virtuoso è esattamente lo stesso che si installa nel corso del lavoro terapeutico quando transfert e controtransfert tra analista e soggetto iniziano a funzionare (quando l’identificazione fantasmatica , le proiezioni del soggetto, cominciano a “vedere” la figura paterna o materna nella figura dell’analista.)

 

 


 

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