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Non sappiamo se l’ipotesi che la memoria intrinseca sia la “sede” delle esperienze vissute e rimosse sia fondata.
Ciò che certo che quelle esperienze , i cui significati sono così tenacemente negati, in qualche modo si radicano nel profondo dell’essere e queste radici azionano ed alimentano le tante coazioni a ripetere che quelle esperienze negate ed i loro significati continuamente alimentano.
E che quelle coazioni continuamente rappresentano.
Le coazioni a ripetere sfruttano perciò implacabilmente quelle radici alimentandosene energeticamente.
E da qui che nasce lo schiavismo e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
L’ingordigia implacabile di profitto e di ricchezza da questa distorsione nasce.
In quello sfruttamento primario spietato , continuo ed inconsapevole lo schiavismo ha il suo fondamento.
Se il razzismo è il sintomo della paura della diversità, che i contenuti istintuali dell’inconscio negato contribuiscono ad aizzare, lo schiavismo è l’apologia dello sfruttamento spietato contro il più debole.
Come si è più volte scritto prendere coscienza, grazie ai sogni, dei significati delle esperienze (soprattutto infantili) vissute libera quegli schiavi e quelle schiavitù interiori inaridendo e spegnendo quelle coazioni.