La bambina ha continuamente comportamenti irritanti e veramente fuori misura e parrebbe del tutto incontrollabile da parte dei suoi genitori.
Se rimproverata severamente esperisce un particolare comportamento cominciando a picchiarsi ripetutamente sulla parte frontale del viso.
E bisogna intervenire per impedirglielo.
Il complesso di castrazione , installatosi nella sua coscienza nel corso dell’imprinting, è un meccanismo coatto di auto punizione che reprime e/o massacra i contenuti istintuali del piccolo Sé.
Quel comportamento di autopunizione, attivatosi a seguito del rimprovero, è la manifestazione agita ed evidente di quel meccanismo auto repressivo coatto che “obbedisce” per l’attivazione della sua azione nefasta (nel caso specifico anche agita a livello di comportamento sensibile) agli input che giungono alla coscienza della bambina da parte dell’ambiente.
L’ambiente parentale ha costruito inconsapevolmente nel corso dell’imprinting quel meccanismo ed esso ha ormai assunto una sua autonomia e perciò si attiva ogni volta che un input dell’ambiente lo richiede.
Ogni volta che lo stesso meccanismo aziona nella bambina comportamenti “impropri” , impropri secondo i distorti parametri imposti dall’ambiente parentale, è come se richiedesse in questo modo un rinforzo dell’input repressivo allo scopo di consolidarlo sempre più nella coscienza.
Il circuito è ovviamente perverso:
L’ambiente parentale impone il meccanismo castrante nella coscienzaè tale meccanismo aziona comportamenti “impropri” è essi invocano perciò azioni repressive da parte dell’ambiente parentaleè grazie ad esse il meccanismo consolida e perpetua la sua posizione nella coscienza della bambina.
E la tragica giostra continua.
Nello stesso tempo quei comportamenti “impropri” svolgono la funzione di atti rappresentativi nei confronti dei genitori mostrando ad essi, alle loro coscienze in forma simbolica , forma per loro assolutamente incomprensibile, la loro stessa condizione psichica che ha generato quel circuito perverso.
Le potenti resistenze che si attivano quando si consiglia a quei genitori una qualche terapia (perchè non la bambina, che è la vittima, ne ha bisogno ma loro) svela la natura del complessivo meccanismo castrante che opera in quella costellazione familiare.
Occorre poi tenere presente che nel meccanismo della castrazione psichica (che sviluppa forme intense di odio verso la vita, il vivente, gli istinti , ecc.) è insito il principio di auto distruzione le cui conseguenze possono essere imprevedibili e devastanti nel lungo periodo.