Il Narciso tenta disperatamene di imitare la bellezza della Natura pur essendo da essa lontanissimo.
Tenta della Natura di imitare la bellezza in quanto è l’unica cosa della Natura che riesce a percepire .
Il che ci dice che il Narciso è il solo frutto possibile, frutto peraltro velenoso, della coscienza percettiva dissociata.
Non avendo accesso, a causa della condizione dissociativa della coscienza o della castrazione da essa subita, al modello del proprio Sé (dei propri istinti , della propria reale natura, ecc.) al Narciso non resta altro che imitare della Natura , l’unica cosa che può sensorialmente percepire.
Esso solo quella bellezza sensorialmente percepisce e solo quella riesce malamente ad emulare.
Avendo quella bellezza come unico modello possibile costruisce ad immagine di essa una quantità di protesi del falso sé , un falso sé Narciso.
Il Narciso attira com’è naturale gli altri Narcisi (non importa se dello stesso sesso o del sesso opposto,) i quali come il primo coltivano il mito estetico ed estetizzante della bellezza.
Se si dovesse costruire una immagine rappresentativa del Narciso ci si dovrebbe riferire ad esso come una antica statua greca priva di braccia e piena di lugubri vermi che tentano di fuoruscire da tutte le parti.