E’ noto che le fiabe sono portatrici di importanti contenuti simbolici.

Sono state a lungo studiate a causa di quei contenuti per esempio da Marie-Louise von Franz,  inizialmente allieva di C.G.Jung.

Mi pare ora il caso di approfondire la funzione delle fiabe nel processo di crescita infantile.

In altra parte di questi scritti ho ipotizzato, ho formulato una congettura.

L’inconscio del bambino nella primissima fase dello sviluppo comunica propri contenuti ,grazie al legame di transfert tra il bambino ed il genitore di genere opposto, all’inconscio di quel genitore il quale inconsapevolmente comunica questi contenuti nel corso del apporto di comunicazione tra esso ed i figlioli.

Quei contenuti così veicolati diventerebbero allora  primi germi, i primi semi, del futuro sviluppo psichico spontaneo  del bambino, i primi mattoni di un rapporto fecondo tra la sua piccola coscienza e l’inconscio del bambino stesso.

L’usanza di raccontare o leggere fiabe ai bambini perfettamente si inquadra in questa congettura.

Il comunicare con il bambino con il linguaggio simbolico delle fiabe aiuta la coscienza del bambino in quel rapporto che è rapporto intrecciato con il linguaggio simbolico dell’inconscio.

Tra le fiabe ad alto contenuto simbolico annovero ,tanto per fare pochi esempi, la fiaba di Biancaneve , quella di Cenerentola, gran parte dei vecchi cartoons  di W.Disney , ecc.

Queste fiabe contengono dei simboli potenti che bene meta dicono dei processi di sviluppo psichico e dei suoi ostacoli che lo bloccano o lo rallentano.

Basti pensare alla mela avvelenata e alla strega che dice di una comunicazione parentale velenosa che rende “Biancaneve” inconscia di sé.

Per fortuna poi interviene il principe azzurro/Animus a sbloccare la situazione.

Anche nella fiaba di Cenerentola alcuni simboli intrigano come per esempio il rapporto tra significante (il contenitore) ed il significato (il contenuto) rappresentati nel rapporto tra la scarpina perduta ed il piede ritrovato di Cenerentola.

Per inciso mentre nel rapporto sessuale è la femmina offre il contenitore mentre il maschio porge il suo contenuto nella fiaba questo rapporto risulta esattamente invertito (è il Principe Azzurro che porta a Cenerentola il contenitore/scarpina).

Si potrebbe continuare con la vasta produzione di fiabe dei F.lli Grimm, con Hänsel e Gretel, con la già citata Cenerentola, con Cappuccetto Rosso e così via.

Talune di queste fiabe con contenuti apparentemente orrorifici (Cappuccetto Rosso che mangia le carni della nonna) vanno ovviamente intese nel loro contenuto simbolico e capite per ciò che esse dicono alla coscienza razionale e meta dicono alla coscienza intuitiva.

Come chiaramente simbolico e piuttosto chiaro è il significato della figura salvifica (il principe azzurro, il cacciatore, ecc.).

Nella fiaba de’ “i Musicanti di Brema” gli eroi sono invece quattro animali (le quattro funzioni istintive della coscienza) che scacciano dalla casa i briganti (le protesi del falso sé) e si impossessano del loro cibo.

Si potrebbe continuare a lungo  ma quello che nelle fiabe è importante è la necessità  di un  rapporto di comunicazione a contenuto affettivo tra genitori e figli grazie al quale, tra l’altro,  si “addestra” la coscienza dei bambini ai linguaggi simbolici.

Spiegare , con mano delicata, la fiaba potrebbe essere utile laddove il genitore fosse in grado di usare un linguaggio metaforico che spieghi e non spieghi.

Come nel corso della terapia analitica, del resto.

 

 

 

 

 

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