Nelle tante leggende e mitologie di ogni tempo l’uomo superforte, il gigante buono, l’uomo dotato di superpoteri ,insomma l’incredibile Hulk, è una rappresentazione simbolica e fantasiosa che richiama sempre lo stesso “oggetto” simbolico cioè il Sé cioè il simbolo che definisce la reale natura dell’individuo, natura istintuale di solito segregata nell’inconscio a causa di una coscienza dissociata o castrante.
Si tratta di una amplificazione fantasiosa dei reali poteri che quella natura piò esercitare sull’individuo , sui suoi comportamenti , ecc. qualora integrata nella coscienza .
Peraltro ove quella “potenza” non possa essere esercitata per le vie psichiche fisiologiche ,grazie a quella presa di coscienza, essa si eserciterà in modalità negative e patologiche sia a livello mentale sia a livello fisico.
Nel caso del mito di Sansone la rappresentazione simbolica è molto articolata.
Sansone , uomo fortissimo, grande combattente si innamora di una donna che ne conquista l’assoluta fiducia.
Avendo conosciuto il segreto della sua enorme forza essa perfidamente le taglia i capelli rendendolo debole ed impotente.
La rappresentazione contenuta in questa parte del mito ci dice che l’amore acceca e che grazie all’amore vengono compiuti atti abbastanza orribili.
Volontari nel caso del mito, incolpevoli , involontari ed inconsapevoli quando si tratta delle figure materne o paterne contro il piccolo Sé dei bambini, il loro Sansone interiore.
L’azzeramento , la castrazione dei contenuti istintuali dell’inconscio (simbolicamente rappresentati nel mito dai capelli di Sansone) implica l’azzeramento , la castrazione del piccolo Sansone che vive nell’inconscio dei bimbi.
Ma la storia di Sansone non finisce qui.
Lentamente i capelli gli ricrescono fino a quando egli ritroverà la sua possente forza ed abbatterà le colonne del tempio distruggendolo.
Muore Sansone con tutti i Filistei.
Come tutti gli eroi ed i supereroi ( le rappresentazioni simboliche del Sé) che operano per la distruzione della coscienza castrante anche questo eroe non sopravvive al suo progetto .
Egli lo ha portato a termine ed il suo scopo (la distruzione della coscienza dissociata e castrante), è perciò raggiunto.
E questo scopo è raggiunto nel momento in cui non il Sé (la reale natura dell’individuo) ma la sua immagine , tutte le informazioni ed i significati che lo rappresentano, sono giunte alla coscienza trasformandola in coscienza del Sé.