Secondo la mitologia sumerica uno dei primi sovrani di Uruk, Enmerkar, aveva bisogno di fare importanti comunicazioni al re della vicina città di Aratta.
Poiché il messaggero inviato aveva la “lingua pesante” (il messaggio da portare era troppo lungo e complesso per essere riferito a memoria ed oralmente) il Signore di Uruk , tale Kullab impastò dell’argilla e vi incise sopra dei segni .
Segni che si resero visibili non appena sorto il sole.
Ovviamente.
Mentre il linguaggio orale è intelligibile anche al buio il linguaggio scritto è visibile solo alla luce del sole.
La tavoletta così incisa fu portata al re di Aratta e così via.
Si parla qui della invenzione della scrittura.
Cioè della invenzione di segni grafici ciascuno avente diverso significato che nel loro insieme compongono il messaggio.
Per la verità più che di invenzione bisognerebbe parlare di scoperta.
Già allora il Signore di Uruk, come del resto ogni essere umano ed in ogni epoca, sognava.
E non doveva essergli ignoto che i simboli che comparivano nei suoi sogni erano portatori di significato.
Egli perciò ha solo ,forse inconsapevolmente, riproposto, incidendoli sulle tavolette di argilla, un altro insieme di simboli (i caratteri cuneiformi) che erano a loro volta portatori di ben diversi significati , simboli e significati che oggi chiameremmo “parole”.
Gran bella invenzione direi (o scoperta se così si preferisce) !.