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A partire dall’ovulo fecondato, dall’embrione , nel DNA delle sue cellule inizia quella che potremmo definire “temporizzazione preprogrammata”.
Istante dopo istante nuove informazioni partono dal codice genetico (il DNA, il RNA ,ecc.) di ciascuna cellula ed inducono un qualche opportuno e geneticamente preprogrammato mutamento cellulare , in ciascuna singola cellula, nella direzione della crescita fisica.
L’embrione lentamente si trasforma in feto , lentamente si trasforma in un piccolo corpicino maschile o femminile, ecograficamente riconoscibile, ed infine si nasce.
Quel processo continua anche dopo la nascita , inesausto.
Il DNA detta il motivo e le singole cellule dell’organismo seguono la musica.
Il bambino/a cresce , diventa sempre più grande, assume il corpo dell’adolescente, ecc. ecc..
Perché non è così anche per la corrispondente e parallela crescita psichica ? .
Lo spiego con una metafora nella pagina seguente (“Odori corporei”).
Se l’ambiente fosse favorevole alla crescita psichica del bambino/a il processo di crescita psichica (cioè il riconoscimento , l‘accettazione e la costruzione della immagine del proprio Sé nella coscienza infantile e la costruzione di una pluralità di collegamenti tra coscienza ed istinti) avverrebbe spontaneamente e senza intoppi.
Esattamente come avviene in tutti i cuccioli delle specie animali con S.N.C. sviluppato.
In tutte le specie animali ad eccezione di quella umana (o comunque in grandissima parte degli individui di questa specie).
Quel processo di crescita psichica , a quel livello di sviluppo, è con ogni probabilità un processo biochimico neuronale, assolutamente inconscio ed inconsapevole per tutti, nel corso del quale certe informazioni genetiche, riguardanti questa volta non l’organismo ma la psiche, passano dall’inconscio alla coscienza dell’individuo.
Spontaneamente.
E la coscienza infantile conoscerebbe, riconoscerebbe, accetterebbe e costruirebbe in sé la coscienza di sé, la coscienza della reale natura dell’individuo costruendo insieme i necessari collegamenti tra i propri istinti e quella coscienza .
Seguendo anche qui una sorta di “temporizzazione geneticamente preprogrammata”
Come si usa dire costruirebbe in sé “l’immagine del proprio Sé” ma questa definizione è con ogni evidenza una metafora concettuale che nulla dice realmente della cosa in sé..
Ciò ove l’ambiente parentale, quale che esso sia , quale che sia la specie di appartenenza, favorisca e comunque non ostacoli e non blocchi quel processo pena la sopravvivenza del piccolo individuo.
E’ provato che se per un qualsiasi motivo i genitori di un cucciolo di qualsiasi specie rifiutano (anche psichicamente) quel cucciolo quest’ultimo prima o dopo in qualche modo soccombe.
Nella specie umana l’adattamento secondario nel corso dell’adolescenza sviluppa condizioni adattative compensatorie rispetto ai danni psichici inflitti da ciò che si potrebbe definire , in un gran numero di casi , la “pestilenza dell’infanzia” così come generata dall’ambito parentale.
Cosa fa ,o cosa dovrebbe fare, la psicoanalisi?.
La terapia analitica e successivamente l’autoanalisi INSEGNA alla coscienza dell’individuo a sviluppare quel processo biochimico (chiamato crescita psichica) che l’ostruzionismo , a dir poco, dell’ambito parentale infantile ha impedito a causa di un suo necessitato , inevitabile ed inconsapevole deviante linguaggio di comunicazione, in parte sensibile ed in parte no, castrante e bloccante.
INSEGNA a quella coscienza a bypassare l’ostacolo frapposto dall’ambiente parentale infantile alla sua crescita utilizzando la via alternativa (rispetto a quella normale, a quella biochimica di cui si è detto sopra) che è quella della comunicazione onirica.
Processo biochimico neuronale che a livello cosciente definiamo “interpretazione intuitiva del linguaggio simbolico dei sogni mirato alla crescita psichica”.
Processo biochimico che a livello neuronale e di plasticità del cervello non sappiamo bene come avvenga.
Sappiamo però che quando il percorso di crescita psichica, diciamo così biochimico , è bloccato esso urla alla coscienza con i sogni (e non solo) i suoi bisogni repressi e castrati.
Sperando che qualcuno ascolti , sperando che qualcuno capisca.