L’inconscio è un grandissimo regista che mette in scena ciò che ha bisogno di rappresentare.

Ha a disposizione una infinità di oggetti scenici , tutti gli “oggetti” mnestici che nel tempo hanno costruito la memoria cosciente ed inconscia di ogni istante di esperienza vissuta.

Esso usa questi oggetti scenici in modo virtuale per costruire le sue rappresentazioni simboliche nei sogni.

E lo scopo dei sogni è quello di essere compresi intuitivamente dalla coscienza affinchè quegli oggetti-simboli diventino in essa significati, informazioni.

Significati, informazioni necessari per prendere coscienza dei tanti segmenti delle esperienze vissute e soprattutto per costruire in essa l’immagine del proprio Sé, della propria reale natura umana.

I sogni SIMULANO in forma simbolica una realtà già vissuta ed una realtà che non si è ancora potuta vivere , la realtà di sé stessi, la realtà dell’essere ancora inconscio.

Ma il grande regista non si può accontentare di costruire sogni.

La coscienza si sà il più delle volte fallisce la sua funzione per mancanza degli strumenti giusti e non comprende il significato del sogno.

Allora il nostro interiore regista usa lo strumento del teatro , la simulazione nella realtà.

Con gli “oggetti” scenici che la vita gli mette a disposizione mette in scena una simulazione rappresentativa delle stesse cose che esso rappresenta nei sogni.

Cioè i tanti segmenti delle esperienze vissute ed inconsce ed i tantissimi  significati/informazioni su sé stesso,  sul Sé inconscio, sulla coscienza del Sé (ben lontana di essere al suo posto nella psiche) e sulla coscienza qui ed ora con tutte le patetiche protesi del falso sé.

Ha perciò un sacco di cose da rappresentare con quelle simulazioni.

Usando lo strumento dei sogni è molto facile farlo ma , si è visto, è questo strumento che fallisce il suo scopo a causa di una coscienza incapace di capire, cieca e sorda.

Le simulazioni nella realtà sono molto più efficaci ed incisive.

E anche quì gli oggetti scenici sono infiniti.

Esso usa per le sue simulazioni sceniche:

-I comportamenti;

-La postura;

-Le ideazioni;

-I sentimenti e le emozioni;

- I sintomi mentali: nevrosi, ossessioni, sensi di colpa, compulsività, psicopatie di varia natura, ambizioni sfrenate, insoddisfazioni , paure, infelicità , disperazione,  proiezioni e così via;

-La creatività in ogni sua forma e manifestazione;

-Ogni possibile sintomo e patologia fisico;

-La sofferenza ed il dolore;

-La morte;

-Ogni possibile incidente ed accidente;

-Ogni possibile oggetto fisico,  elettronico, meccanico , ecc.;

E si potrebbe continuare per pagine e pagine e sicuramente si dimenticherebbe  qualche altro importantissimo oggetto scenico dato che nessuna fantasia ed immaginazione umana può equivalere alla infinità creatività del nostro regista interiore.

Giustamente si dice per questo che le cose dapprima si vivono in forma di tragedia e successivamente in forma di commedia.

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