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Quando si CREDE piuttosto di SAPERE l’integralismo è alle porte.

Anzi l’integralismo è la malattia infantile del credere, della credenza.

Non succede ovviamente solo nelle religioni e nel fideismo ma anche in quei settori della scienza nei quali ci si si è affidati al credere piuttosto che al sapere.

Uno di questi settori nei quali l’integralismo è di casa è la psicoanalisi.

A seconda delle scuole di formazione ci sono settori di professionisti che CREDONO certe cose della psiche umana senza che si siano presi la briga di accertarsi se ciò in cui credono sia anche VERO e FONDATO.

A seconda delle scuole di formazione (freudiane, lacaniane, junghiane , ecc.) la conoscenza della psiche umana è stata tagliata a fette.

Una fetta per ogni scuola senza che si sia sviluppata una visione unitaria circa il funzionamento di quella psiche che ciascuno dei professionisti formatisi in quelle scuole si incarica di curare.

Come a dire del meccanico che vuole riparare l’auto conoscendo solo una parte dei suoi meccanismi di funzionamento.

Oppure del medico che dei testi di anatomia e fisiologia conosce sono le prime cento pagine.

Eppure per quanto riguarda la psicoanalisi il volume da studiare è a portata di mano quanto mai altri.

Ed è pure gratis.

E quel volume è costituito dai sogni e dallo sviluppo della funzione intuizione che consente di capirne i significati.

Ed i peggiori nemici di coloro che hanno raggiunto una certa consapevolezza di sé, ed i più accaniti detrattori, sono tutti gli altri psicoanalisti che quella consapevolezza sono ben lontani dall’avere raggiunta.

In quanto il limite della consapevolezza coincide con il limite della capacità di capire.

(scritto il 15/12/22)


 

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