Il piccolo gatto e talora anche quello adulto mordicchia e poi lecca e poi ancora mordicchia il dito della sua padroncina.

Il bambino piccolo quando si agita e strilla subito si acquieta quando gli si infila tra le labbra il succhiotto ed in mancanza egli fa la stessa cosa succhiandosi il pollice.

Sia il gatto sia il bambino con quei gesti e comportamenti richiamano alla loro coscienza , alla loro percezione alcuni sentimenti ed alcune emozioni già vissute nei momenti felici, estatici, gioiosi, ricchi di piacere e di serenità della fase in cui venivano allattati.

A fronte a qualche piccola o grande amarezza della loro vita qui ed ora essi sentono il bisogno di regredire temporaneamente ed occasionalmente a quegli istanti felici per darsi un po’ di conforto e di consolazione.

Forse un giorno si scoprirà che grazie all’allattamento al seno il cervello produce  alcune sostanze che consentono quei sentimenti e quelle emozioni.

E che quei gesti e quei comportamenti sono in grado di evocare e quindi ottenere lo stesso risultato a livello cerebrale e quindi a livello emozionale.

Negli adulti il succhiare ed il leccare (ed il baciare che ne è sublimazione) è componente importante della sessualità genitale ed assolve le stesse funzioni di cui sopra.

Altri adulti non si succhiano più  il dito ma la farmacologia ha trovato delle molecole che producono nell’individuo gli stessi effetti emozionali.

Alcuni si chiamano psicofarmaci, altri si chiamano sostanze psicotrope cioè droghe.

 

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