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Sono un insieme di informazioni memorizzate nella coscienza o in parte di essa, con profonde radici “nell’inconscio”* (non radici libidiche) le quali continuamente le energizzano e le mantengono attive.
Queste informazioni sono tutte estremamente distanti da quelle che dovrebbero essere, in quella stessa area di coscienza, i significati/informazioni che definiscono in essa l’immagine del Sé del soggetto.
Sono sovrastrutturali rispetto alla coscienza dissociata così come si è strutturata nel corso dell’imprinting infantile.
La “qualità” delle loro informazioni (cioè quanto distanti esse siano dalla reale natura dell’individuo) si impronta in parte alla corrispondente “qualità” delle informazioni che strutturano la coscienza dissociata.
E queste ultime sono una immagine più o meno congrua rispetto alle informazioni che hanno strutturato, nel corso del rispettivo imprinting, le coscienze dei genitori del soggetto.
E dei genitori di questi ultimi, ecc..
Mentre una parte delle informazioni “sovrastrutturali" dei complessi di castrazione risente della ”qualità” delle informazioni assunte con l’imprinting (false e patogeniche erano quelle e ancora più false e patogeniche saranno queste, subendo in tali complessi processi di amplificazione e di potenziamento) una parte viene assunta spontaneamente dalla coscienza percettiva, che delle informazioni di realtà si nutre.
E quindi peggiore è l’ambiente sociale ed umano nel quale il soggetto si sviluppa e vive da adulto e ancora più pericolose e patogeniche saranno quelle informazioni.
Tutte le informazioni, della coscienza dissociata e dei complessi di castrazione, in quanto diverse e distanti dalle informazioni/significati del Sè, contenute nel codice genetico individuale e nell’inconscio dell’individuo, percepiscono queste informazioni (e le “strutture” che le ospitano) un nemico “MORTALE” dal quale occorre difendersi pena la sopravvivenza.
Si fa osservare che tale “nemico MORTALE” definisce biologicamente l’individuo e la sua reale natura.
La coscienza dissociata ed i complessi di castrazione, in quanto isolati rispetto all’inconscio, sono di norma a-libidici e vengono alimentate energeticamente dalle sole informazioni di realtà.
L’adattamento secondario del soggetto, in parte improntato da tratti caratteriali dei genitori ed in parte dall’ambiente umano e sociale, estraneo ad essi dall’adolescente frequentato, consente spesso, ma non sempre, l’integrazione di un qualche contenuto istintuale dell’inconscio che sarà nell’età adulta una delle vie di escape della sessualità e dei sentimenti, quale che essi possano essere.
Tanto più è “stretta” questa via di escape tanto più sarà minacciata la possibilità di riprodursi.
E ciò riguarderà sia l’individuo sia ovviamente la sua specie.
(*) Talora la coscienza dissociata struttura in sé un falso inconscio il quale svolge rispetto alle informazioni della coscienza una funzione alimentatrice.
(scritto il 02/12/23)