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Ciò che segue è un esempio (o forse anche no) di bias cognitivo *:
- S. Freud è vissuto tra il 1856 ed il 1939 , ha portato avanti di un quid la conoscenza in psicoanalisi ed è incappato nella prima guerra mondiale (1915-1918).
- C.G. Jung è vissuto tra il 1885 ed il 1961 ha portato avanti di un buon quid la conoscenza in psicoanalisi ed è incappato nella seconda guerra mondiale (1939- 1945).
- Io (nel mio piccolo) ,che sono nato ma non sono ancora morto, ho portato avanti di un quid la conoscenza in psicoanalisi e sono incappato negli ultimi due anni di questo lavoro in una specie di “terza guerra mondiale” , unoconflitto all’ultimo sangue tra il sistema immunitario della specie umana ed un virus particolarmente fetente.
Conflitto non cruento come i primi due ma comunque, come sappiamo, non incruento.
Domanda retorica: Che ci sia una qualche remota connessione tra l’immenso conflitto intrapsichico che affligge gran parte della specie umana , i grandi conflitti distruttivi nella realtà sensibile (i quali ne rappresentano la enorme pericolosità distruttiva) e l’occasionale ampliamento di conoscenza (necessitato da quella pericolosità) in psicoanalisi ?.
(*) I bias cognitivi sono concetti nati da percezioni errate o deformanti, fondati su pregiudizi o ideologie o su errori cognitivi (tanto per capirci , tipo no vax).