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Questa cosa della presa di coscienza dei cinque sensi va spiegata e me la debbo spiegare.
Perché in effetti è cosa strana (in un mondo,quello della psicoanalisi, che pure di stranezze è strapieno).
Me la racconto in modo un po’ fumettistico.
Partiamo con un esempio o se si preferisce con una metafora.
Io giro la chiave della macchina ed il motore parte. I pistoni cominciano a pistoneggiare, le candele a candelare e gli iniettori ad iniettare.
Blo..blo.. blo …blo ed il motore va e fa il suo mestiere di motore.
La domanda strana è: Ma il motore ha coscienza di ciò che sta facendo ?.
Essendo fatto di parti meccaniche e da fili elettrici certamente no.
Con la nascita dell’elettronica i motori delle auto sono state dotati di una specie di scatola nera , da dei piccoli computerini che memorizzano ogni azione della vettura .
Essi memorizzano la storia delle azioni a partire dal momento dell’avvio.
Queste informazioni però non significano niente se un giorno un meccanico non le andasse in qualche modo a leggere per capire cosa è successo alla macchina nell’unità di tempo.
Diciamo che questa piccola scatola nera è la “coscienza” della macchina ed il meccanico che ne legge le informazioni è l’ego della macchina stessa.
Passiamo ai cinque sensi.
L’occhio tramite il nervo ottico invia una serie di segnali elettrici al cervello , a quella parte del cervello che gestisce la vista , a quella parte della coscienza percettiva che riceve i segnali.
Il cervello/coscienza elabora i segnali che riceve li confronta con dei pattern (dei modelli costruitisi nel corso della esperienza) e restituisce all’ego una immagine :Ah ! sto guardando il mare !!.Che bello!!.
Ma questa parte del cervello/coscienza ha coscienza di ciò che sta facendo ?.
Certamente no.
A questo ci pensa il Sé/l’inconscio.
Invia alla coscienza percettiva delle informazioni tramite un sogno il quale fa prendere coscienza alla coscienza percettiva su ciò che sta facendo.
Gli dice:Quello che stai facendo è una funzione istintiva che si chiama “il vedere”, si chiama “la vista” (uno dei cinque cagnetti del sogno del 19/1).
Se la coscienza percettiva è inconscia ad uno dei sensi per via di una repressione troppo intensa bla..bla..bla ecc. può anche succedere , suppongo, che l’ego non riesca a percepire il lavoro di trascodifica operato dalla coscienza percettiva sui segnali pervenuti dall’occhio.
Potrebbe succedere che la censura castrante impedisca all’ego di vedere l’immagine elaborata dalla coscienza o addirittura che a quest’ultima venga impedito di elaborare i segnali in quanto la sua configurazione castrante li rimuove o li censura.
E magari una delle conseguenza potrebbe essere anche la cecità.
E’ possibile ?.E io che ne so?
Come diavolo posso fare a sperimentare una simile congettura !!??.