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Seguendo i sogni (miei e di altri), seguendo le interpretazioni intuitive di quei sogni, seguendo gli insight spontanei che seguono quelle interpretazioni intuitive mi ritrovo a scrivere cose di psicoanalisi ,  di neurologia e di fisica quantistica che non sono state mai scritte prima (almeno per quello che ne posso sapere) da nessuna parte.

Cioè intuizioni che svelano principi di funzionamento assolutamente innovativi e con ogni probabilità fin quì sconosciuti.

Ed allora andiamo al dilemma (che poi è un quadrilemma):

-         Soffro di una sindrome paranoica che mi fa credere cdi avere scoperto chissacchè in quei campi del sapere. (Cosa assolutamente 

           possibile. Sono i matti gli ultimi a rendersi conto di essere matti).

-         Sono affetto da una botta incontrollata di hybris che mi ha fatto montare la testa in modo incontrollato ed incontrollabile dal mio ego;

-        Sto prendendo delle immense cantonate scientifiche travisando i fatti (E questa è secondo me la cosa più probabile non avendo possibilità

         di verificare la fondatezza di quelle intuizioni spontanee.)

-       Oppure continuando a fare questo lavoro di autoanalisi si è molto sviluppata nella mia coscienza la funzione intuizione (l’intelligenza

        intuitiva) esattamente come a coloro che facendo determinati studi e lavori scientifici, si è di molto sviluppata la funzione razionale

       (l’intelligenza razionale).

Quello che è certo è che coloro che in quelle materie scientifiche sono specializzati pensano subito alle due prime ipotesi (e subito si rifiutano di leggere oltre).

Coloro che in quei campi nulla sanno e sono inconsci di sé pensano esattamente la stessa cosa (non avendo letto una riga di quello che ho fin qui scritto).

 

Mi sorge un dubbio: Non che è che queste opinioni così tranchant su questo lavoro siano frutto del terrore che ciascuno di loro inconsapevolmente prova per sé stesso, per il proprio inconscio, per i propri istinti e per il proprio Sé?.

(scritto il 17/12/22)

 


 

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