Se osserviamo una processo storico-mitologico , quello della migrazione del popolo ebraico fino alla terra promessa, si nota nello svolgimento  di quel percorso simbolico una certa assonanza con i processi della crescita psichica.

L’intera rappresentazione mitologica acquisterebbe in questo caso, relativamente al processo di crescita psichica, la stessa rilevanza simbolica che C. G. Jung aveva osservato nei processi alchemici.

Le assonanze simboliche che in quella migrazione biblica si osservano sarebbero (osservandole in senso retrogrado):

-          L’arrivo alla terra promessa = la presa di coscienza dei contenuti inconsci del Sé (simbolicamente rappresentati dai migranti ebrei.);

-          La traversata del Mar Rosso = Il passaggio dei contenuti inconsci, prima latenti, attraverso l’inconscio e verso la coscienza;

-          La traversata del deserto = Il periodo di latenza che segue la terapia analitica e che precede la manifestazione onirica dei vari contenuti del Sé;

-          La prigionia in Egitto = la condizione pre-psichica nella quale i componenti inconsci del Sé sono nella fase appunto pre-psichica cioè ancora al di fuori della psiche.

La presa di coscienza dei contenuti del Sé o , se si preferisce , la presa di coscienza di sé (e la necessità ed il bisogno di essa) parrebbe avere in sé una forte probabilità di origine genetica e quindi uno sviluppo per così dire necessitato.

Da qui la spinta incomprimibile verso la crescita psichica ,spinta genetica prima ed istintuale dopo, la quale ove ignorata vira rapidamente verso la devianza psichica e psicosomatica tanto per dimostrare la forza energetica istintuale che la spinge.

La stessa forza , ritengo , che spinge l’evoluzione darwiniana delle specie viventi.

Nel caso della specie umana la spinta evoluzionistica parrebbe non esercitarsi più a livello somatico ma esercitarsi prevalentemente nella direzione della evoluzione psichica e della sua crescita.

In questa ipotesi il dibattito tra creazionismo ed evoluzionismo è solo un conflitto (uno dei tanti) il quale rappresenta simbolicamente il conflitto  tra resistenze (e castrazione) contro il bisogno ineluttabile ed ineludibile di crescita ed evoluzione  psichica.

 

 

 

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