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Si premette che mentre per ogni animale e specie animale "ambiente" è l’ambiente naturale nel quale egli vive e sopravvive  (cioè ciò che noi definiamo realtà sensibile) per l’individuo inconscio e dissociato da sè "ambiente" è invece la sua coscienza e la configurazione di essa.

A tale "ambiente "  ,e nel suo ambito spesso  limitato ed asfittico, egli vive e sopravvive e con esso e contro di esso egli spesso opera.

Con l'illusione di vivere nell'ambiente reale.

Se l’ambiente dell’animale muta in qualche modo per  lunghi periodi la coscienza animale registra il mutamento e sviluppa il primo adattamento metabolico, organico e comportamentale possibile.

Quella coscienza a feedback retroagisce anche  con il codice genetico per attivare se possibile un adattamento più incisivo rispetto a quel mutamento ambientale.

Se un adattamento a quel mutamento ambientale non è raggiungibile quell’animale e la sua specie regredisce e scompare da quell’ambiente.

Nell’equilibrio della natura si chiude un varco di vita e da qualche parte se ne apre un altro disponibile da colonizzare con qualche altra forma di vita.

Se si ipotizza che il codice genetico individuale e di specie sia il confine tra il mondo organico e la materia elementare si può presumere che quanto sopra crei mutamenti energetici significativi la cui deprivazione da una parte e l’aumento di pressione compensativa dall’altra spingano in qualche modo quel codice genetico verso la creazione di una qualche nuova forma di vita .

L'orror vacui della Natura  non è, come ben si sa, una leggenda.

E’ ovviamente noto che i tempi della evoluzione e dei mutamenti evolutivi sono nell'ordine di migliaia o di milioni di anni.

Da quanto tempo la specie umana e grandi masse dei suoi membri tramandano in sè, generazione dopo generazione,  la condizione dissociativa delle coscienze?.

Sarà esso un tempo sufficiente per produrre mutazioni genetiche in grado di creare nuove forme di vita nello organismo umano ?

E le neoplasie sono, com’è noto nuove forme di vita che si generano appunto in quello  organismo.