Tutto ciò che è indifferenziato nella psiche è in una condizione perenne di conflitto.

Ciò che dovrebbe essere distinto, differenziato  (tra coscienza ed inconscio, tra una cosa e l’altra, tra una categoria e l’altra, tra una persona e la proiezione che la attinge e la  nega, tra un sentimento e l’altro, tra una emozione e la paura di viverla, tra l’amore e l’odio , tra la sessualità e la sessuofobia, ecc., ecc. ) vive quello stato di indifferenziazione in una condizione di perenne conflitto.

L’inconscio è il mondo dell’indifferenziato, del caos , dei mille conflitti irrisolti, della confusione creativa.

Nell’individuo inconscio questo mondo caotico ha pervaso ed intriso anche la sua coscienza.

La spinta fondamentale , istintuale, genetica , energetica dell’individuo è verso la crescita psichica, la differenziazione, l’individuazione, il superamento dei conflitti , la pace (in ogni senso possibile) .

Ed hai voglia di studiare , di sistematizzare nozioni, di acquisire e sistematizzare conoscenze dai libri, di leggere tanti  romanzi, di vedere tanti film.

Quel caos non muta di una virgola.

E si riverbera e si esprime continuamente nel pensiero, nei comportamenti, in quel poco di creatività che si riesce ad esprimere, nei sentimenti e nelle emozioni, nella sessualità .

Ho conosciuto un tempo uno che odiava la raccolta differenziata dei rifiuti.

E perciò spruzzava con lo spray nero le scritte che nei bidoni del piazzale ne indicavano il contenuto per impedire anche agli altri di potere differenziare i loro rifiuti.

Un uomo vittima di una condizione psichica completamente indifferenziata tra coscienza ed inconscio e in più ostile ad ogni mutamento, ad ogni differenziazione.

Sia che si tratti di rifiuti urbani che  si tratti di contenuti psichici.

Un altro invece aveva la mania dell’ordine .

Sistematizzava e sistemava ogni cosa, ogni oggetto ,ogni libro, ogni ricordo, ogni suo atto.

La sua libreria, la sua casa , il suo letto ,i suoi armadi ed i suoi cassetti erano lo specchio dell’ordine assoluto ma dentro quella casa si gelava.

E non perché non ci fosse il riscaldamento.

Talune donne agiscono nel loro comportamento i meccanismi di rimozione che affliggono parossisticamente la loro coscienza.

E’ una lotta infinita e disperata.

Come si può ripulire il caos assoluto ?.

Come si può ripulire l’orribile sporcizia (le protesi del falso sé) che un imprinting ostile al proprio Sé, alla propria reale natura , ha depositato nella coscienza ?

Ed allora la casa diventa il campo di battaglia nella quale il pulito deve vincere in ogni angolo, in ogni cassetto, in ogni sia pur piccolo e recondito spazio.

In ogni ora del giorno e, se possibile, in ogni ora della notte.

Fino allo sfinimento per una battaglia peraltro perduta già in partenza dato che il proprio caos interiore non si elimina con il detersivo.

 

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