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Gigetto è un cucciolo di gatto di circa un anno.

Un maschietto non sterilizzato.

E’ nato e vive in una casa confortevole , entra ed esce quando vuole , corre per i grandi campi a suo piacimento.

Ha cibo abbondante e l’affetto dei suoi padroni.

Affetto che lui ricambia in abbondanza.

Gigetto ha un grosso problema.

Per motivi che non si capiscono ogni volta che si avvicina alla madre per avere delle coccole la madre lo respinge ringhiandogli contro.

Il padre di Gigetto è un grosso gatto randagio non sterilizzato che bazzica per casa .

Ogni volta che vede Gigetto gli ringhia contro e tra i due la lite è frequente con conseguente fuga del terrorizzato Gigetto.

Per quanto per gli umani l’ambiente di Gigetto sia un ambiente confortevole che più di così non si può gli istinti di Gigetto la pensano in modo diverso.

Per quegli istinti l’ambiente che conta è l’ambiente strutturato dal comportamento dei due altri gatti con i quali egli bazzica, gatti particolarmente autorevoli dato che sono sua madre e suo padre.

La cosa continua per giorni finchè un giorno Gigetto sparisce.

Viene ritrovato dopo qualche giorno morto dentro la tana in giardino nella quale si rifugiava quando era un cucciolo di pochi mesi.

L’incomprensibile ostilità del suo ambiente ha decretato la morte del povero cucciolo.

Ha imposto una sorta di regressione fino alla morte.

Se l’ambiente naturale, così come percepito dall’animale, è fortemente ostile l’animale è destinato a soccombere.

E così è stato.

 

 

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