14/12/09

Chi semina vento raccoglie tempesta.

Sicuramente il senso comune o l’antica sapienza popolare quando costruiva proverbi non sapeva di psicoanalisi e di archetipi.

Ma sicuramente i proverbi, queste gocce concentrate di antica sapienza , nascevano dalla osservazione e dalla esperienza della realtà e dei comportamenti umani, evidentemente sempre uguali nel tempo ed in qualsiasi epoca.

Incidentalmente proprio questa permanenza temporale nell’ambito delle tipologie di comportamenti umani fa pensare a strutture psichiche o prepsichiche le quali, come nel caso del codice genetico, trasmettono e perpetuano da un individuo all’altro, da una generazione all’altro, da una epoca all’altra tipologie di comportamenti sempre uguali a sé stessi.

Noi sappiamo che determinati comportamenti e determinate particolari forme di comunicazione sono in grado di suscitare nell’animo dell’altro odio, odio anche intenso.

Possiamo dire in altro modo che certe forme di comunicazione sono in grado di vellicare nell’animo profondo dell’altro l’archetipo dell’odio.

Operazione questa estremamente pericolosa in quanto in determinati individui con limitata capacità di autocontrollo può accadere che l’investimento energetico in quell’archetipo prima o dopo li sospinga  al passare all’azione.

Da ciò, dall’osservazione della realtà dei comportamenti umani, l’origine del proverbio in titolo.

Se è possibile suscitare, con i propri comportamenti, con la propria comunicazione, nell’animo profondo dell’altro sentimenti così intensi di odio, in quanto si va a vellicare in quell’animo l’archetipo dell’odio, allora è fin troppo ovvio ritenere che la stessa cosa è possibile con l’archetipo dell’amore.

Cioè se si dà amore al bambino si risveglia nello stesso quell’archetipo e si suscita nel suo animo sia la capacità di percezione dell’amore altrui sia la capacità di amare l’altro.

Ma se l’ambiente familiare non da al bambino quel minimo di amore , non innesca cioè il processo psichico profondo dell’amore, quel bambino crescerà e diventerà adulto e sarà incapace di percepire l’amore degli altri e di dare agli altri amore.

Risulterà cioè incapace di vivere in sé stesso e di attivare in sé stesso e nell’altro il circuito virtuoso dell’amore.

 

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