La coscienza percettiva percepisce ,attraverso i sensi, la realtà sensibile cioè la realtà sensorialmente percepibile.
Essa elabora i propri pattern di riconoscimento e restituisce all’ego cosciente una “immagine” sensoriale della realtà circostante.
Anche l’inconscio ha capacità percettive .
Esso percepisce la comunicazione dell’inconscio dell’altro.
Parrebbe vigere tra gli inconsci una specie di principio dei vasi comunicanti .
Grazie ad esso l’inconscio sovraccarico e soffocato dal rimosso e dal non integrato comunica in modo subliminale con l’inconscio meno sovraccarico.
Quale che sia la definizione “ufficiale” del fenomeno sulla base dell’esperienza si può affermare che il transfert è una forma di comunicazione subliminale tra inconsci la quale trasferisce informazione da un inconscio all’altro.
Grazie a questa particolare forma di comunicazione subliminale l’analista è in grado di conoscere in una certa misura e sulla base di ciò che gli viene rappresentato dai suoi sogni la condizione psichica del soggetto.
Grazie a ciò, ancora, si instaura tra analista e paziente una comunicazione a più livelli la quale contribuisce in modi diversi , nelle diverse forme della comunicazione, a fornire alla coscienza del paziente informazioni significative sulla sua condizione psichica contribuendo a mutarla nella direzione della salute mentale.
In sostanza l’analista funge da ponte tra l’inconscio oppresso del paziente e la sua coscienza riottosa e schermata, aggirandone in una qualche misura le resistenze ed i blocchi.
Di norma di tutto ciò il paziente rimane del tutto inconsapevole.
La terapia analitica cura infatti la coscienza dissociata e deviante del paziente (e in conseguenza di ciò il suo inconscio) a fronte di un ego completamente inconsapevole dei processi psichici che la terapia mette in gioco per il suo bene.
L’esempio più vagamente assimilabile rispetto a questi processi è l’intervento chirurgico.
Il paziente non percepisce ciò che il chirurgo sta facendo nelle sue viscere in quanto anestetizzato e non capisce ciò che egli sta facendo non avendo di solito nessuna conoscenza di medicina e chirurgia.
Una forma enormemente attenuata di transfert è l’empatia cioè la capacità di taluni individui di percepire sentimenti ed emozioni dell’altro , sentimenti ed emozioni che talora il soggetto stesso non riesce a percepire o percepisce in maniera molto attenuata e confusa.
La capacità empatica coglie da una parte i significati espressi dalla postura, dall’espressione e dai movimenti dell’altro e dall’altra parte , in una certa misura , ciò che l’inconscio del soggetto osservato comunica.
In questo quadro si inscrive in una certa misura la telepatia.
E’, in questo caso, la funzione sentimento dell’osservatore a rendergli conto di ciò che si muove nell’incoscienza dell’altro.
Il transfert così come definito è il portato “locale” di un fenomeno di comunicazione molto più ampio e complesso che attiene la materia vivente , fenomeno che qui non è il caso di approfondire.