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La coscienza dell’individuo può sviluppare nei confronti dei contenuti del proprio inconscio tipologie di atteggiamento talmente diverse ed opposte e lontane da apparire assolutamente incompatibili relativamente allo stesso essere umano.
Ed invece non è così.
Talora tanto più feroce ha operato ed opera il complesso di castrazione strutturato da un imprinting che dire distorto e patogenico è dire poco tanto più la coscienza cerca un adattamento compensativo il più opposto ed il più lontano possibile rispetto alla ferocia di quel complesso.
Questa opposizione degli atteggiamenti si riproduce com’è ovvio nell’agito comportamentale , nel pensiero ,nei sentimenti ecc..
Inducendo, a seconda delle condizioni ambientali che sospingono l’individuo e la sua psiche (vera e propria vela in inerme balìa di tutti i venti) in una direzione piuttosto che in un’altra , ad apparire al mondo con personalità profondamente diverse e se non completamente opposte tra di loro :estremizzando ”il feroce assassino ed il santo”.
Parrebbe talora di potere osservare che tra la complessità della situazione psichica dell’individuo ed il suo quadro sintomatico (mentale e fisico) non ci sia una relazione definibile come banale e diretta.
Nel senso che ad una condizione psichica molto complessa e fortemente problematica può corrispondere un quadro sintomatico e comportamentale assolutamente banale e quasi inesistente mentre ad una situazione psichica molto più semplice da capire e da definire può corrispondere un quadro sintomatico da doversi mettere le mani nei capelli.