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Alcuni hanno un buon, e di solito costoso, rapporto con il proprio cartomante. Vanno da lui o da lei, quello gli “legge le carte” e descrive la (presunta) situazione di vita del cliente e in certi casi il (ancora presunto) futuro.
Coloro che frequentano i cartomanti penso lo usino come una specie di ansiolitico o un sedativo.
Leggere le carte ha ovviamente una forte valenza simbolica e una notazione di un certo interesse.
Se qualcuno ha frequentato le monete dello I King e la valutazione che ne dà C.G. Jung saprà che la casualità non esiste e che anche il casuale lancio delle tre monetine dell’I King fotografa in un qualche modo misterioso (e di difficile interpretazione quando si consultano le corrispondenti “sentenze”) la situazione qui ed ora dell’individuo.
Parrebbe che il casuale lancio delle tre monetine venga in qualche modo influenzato dai processi inconsci (e qui entrano in qualche modo i fenomeni di sincronicità) e da ciò quella corrispondenza.
Processi molto sottili e come si è detto di difficile interpretazione.
Si potrebbe pensare che anche il “tagliare il mazzo” delle carte ad opera del cliente soggiaccia gli stessi fenomeni relativi all’I King.
Forse ! , mah !, boh !.
Quel che è però certo che il “leggere le carte” ha una forte valenza simbolica e rappresenta per certi versi ciò che fa la coscienza quando , una volta affiorato un sogno, lo interpreta attribuendogli il relativo significato.
Ed in questo caso, sì, viene fotografata la condizione qui ed ora del soggetto e talora qualcosa affiora del suo futuro.
E’ presumibilmente questa valenza simbolica ed il bisogno di sé del cliente che gli fa apparire quella operazione come un (sia pur pallido e lontanissimo) sostituto simbolico della cosa in sé della quale egli ha così intenso bisogno.