Virgilio nell’”Inferno” di Dante  risponde a Caronte  che protestava per il loro passaggio:”Vuolsi così colà dove si puote /ciò che si vuole e…”.

Intende Virgilio: “Si può volere solo nei limiti di ciò che ti permettono coloro che detengono il potere”.

Il libero arbitrio è una illusione che nasconde l’insopportabile tragedia del potere dei costrutti dissocianti e castranti della coscienza i quali determinano in ogni suo istante la vita , le scelte, la volontà , i pensieri dell’individuo dissociato.

Fino a quando la coscienza non si è liberata da quella infezione acquisita nel corso dell’imprinting infantile l’individuo non sarà mai libero.

E la sua lotta per il potere o contro il potere sarà solo una pallido riflesso della lotta che egli dovrebbe invece sostenere fino all’ultimo respiro in sé stesso per imporre sé stesso appunto (il proprio Sé) a quel modo alieno che in ogni istante lo determina e lo illude.

E parciò “…più non dimandare”.

Per quanto riguarda la lotta per il potere o contro il potere se ne potrà ben riparlare quando il "lottatore" abbia finalmente  affermato il potere di sé in sé stesso.

 

 

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