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Prima una  descrizione semplice di quel principio:

Detto in estrema sintesi quel principio descrive il tentativo di costruire una torre molto alta, un  piccolo cubo alla volta , senza sapere se il cubo che fa da base alla torre reggerà il peso di tutti i cubi che a quello verranno sovrapposti.

Insomma un azzardo.

Partendo da una intuizione di base (quella in cui ogni mutamento quantico dell'elettrone è in grado di azionare un evento reale (come i fenomeni di sincronicità farebbero pensare) una elaborazione cerebrale spontanea e successivo insight seguita da una  successiva elaborazione cerebrale spontanea con annesso insight , una sequenza dopo l'altra, si è costruita, un cubetto sopra l'altro, una torre , un susseguirsi di ipotesi, l 'ultima delle quali e' una specie di teoria generale sul funzionamento, quantistico e neuronale, del cervello.

Niente po' po' di meno!

Il cubetto di base reggerà?.

Non lo sappiamo.

Come dicevo prima e' un azzardo.

Se il cubetto di base non regge (non regge a qualche possibile verifica) o non regge ad essa un qualche altro cubetto della torre  il tutto crollerà  miseramente.

Un azzardo perciò.

Qual'è l'alternativa?.  Sedersi e guardare il fiume che scorre ?.

Oppure pensare, interpretare, intuire  , correre il rischio della sintesi e della possibile “cattiva figura” ?

Personalmente penso, come al solito nel mio piccolo,  che coloro che hanno stomaci forti e  spalle larghe debbano correre quel  rischio e metterci la faccia.

E se la torre dovesse crollare ricominciare da capo.

 

 

 


 

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