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Dapprima il transfert scarica il sovraccarico dell'inconscio parentale nell'inconscio del bambino/a paralizzando * la piccola coscienza a causa della attivazione delle sue difese protettive.
La piccola coscienza, che ha vitale bisogno di informazioni per potersi sviluppare, non può quindi che assumerle dell'ambito parentale e dalla sua comunicazione sensibile la quale veicola, a causa della condizione psichica di quell' ambiente, significati castranti che alienano la piccola coscienza dal suo Sè e dai contenuti istintuali dell'inconscio.
Il cervello infantile da subito tenta di compensare questo disastro psichico strutturando un qualche adattamento secondario sulla base dei modelli di realtà a disposizione.
I quali modelli sono a loro volta strutturati sulla base della condizione psichica di massa.
Le urla silenti di quel terrore e di quel dolore del piccolo/a Se ben dovrà essere ascoltato dall'adulto o dall'adulta (e talora anche nel corso della infanzia) nel corso della sua vita e nel suo stesso corpo.
(*) Se ci si fa caso (ma come al solito caso non è) questa strategia è identica alla strategia di attacco dei serpenti velenosi. Dapprima il loro veleno ofidico paralizza la preda e ciò consente al serpente di nutrirsi di essa senza incontrare resistenze.
Nella condizione dissociativa è il cervello arcaico che domina la psiche , cervello che simbolicamente si richiama al simbolo del serpente.
Si tratterebbe quindi di uno degli aspetti dei fenomeni di convergenza evolutiva nel quale aspetti filogenetici tra di loro lontanissimi sviluppano strutture (anche "comportamentali") simili per svolgere la stessa funzione.