.

Un tempo si pensava che ogni area del cervello potesse svolgere una specifica funzione e solo quella.

L’evoluzione radicale delle ipotesi localizzazioniste  ha portato a riconoscere la neuroplasticità del cervello.

Se un’area del cervello risultasse danneggiata è possibile con adeguate tecniche cognitive far sviluppare al cervello via alternative per sopperire alle carenze causate da quel danno.

Vie alternative che implicano modifiche anatomiche nel cervello con aumento delle connessioni interneuronali,  aumento della lunghezza di nuove e vecchie dendriti, ecc..

Ma non solo.

Ove una coscienza risulti strutturata in modo tale da impedire il suo contatto e dialogo con i contenuti dell’inconscio è possibile che la terapia analitica ed in genere l’interpretazione intuitiva dei sogni costruisca nuove strade per far accedere quei contenuti alla coscienza bypassando “la porta principale” bloccata.

I neuroni funzionano con il principio 0-1 (chiuso-aperto) sono cioè degli interruttori in grado di costruire, in ciascun gruppo di essi,  immagini digitali di qualsiasi cosa.

Si tratti di costrutti provenienti dai segnali elettrici della percezione sensoriale oppure  di idee, di concetti, di ragionamenti, di sensazioni , ecc. .

La lentezza e la lunghezza delle terapie è ascrivile in parte spesso alla  incompleta crescita psichica dell’analista e di conseguenza alla sua scarsa consapevolezza di sé dovuta con ogni probabilità alla sua incapacità di affrancarsi e superare il suo guru di riferimento si tratti di un qualche padre della psicoanalisi o del suo analista didatta.

Soggiacciono costoro allo stesso problema dei bambini i quali nel corso dell’imprinting infantile non possono crescere psichicamente più di quanto non siano psichicamente cresciuti i membri del loro ambiente parentale.

Ma è possibile anche che quella lentezza e lunghezza sia dovuta in parte alle modifiche plastiche (e quindi anche anatomiche) del cervello che deve costruirsi una strada alternativa per superare i blocchi di accesso alla coscienza.

Un po’ queste modifiche plastiche ed un po’ la costruzione di nuovi costrutti digitali creati dal percorso terapeutico (con l’acquisizione di nuove informazioni strutturanti alternative a quello castranti acquisite nel corso dell’imprinting) ed ecco che la terapia grazie alla interpretazione onirica costruisce la nuova via per la liberazione del Sé.

 

Torna alla home page    Torna all'indice 11 (anno 2015)