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Abbiamo scoperto in sacco di cose su oggetti incredibilmente lontani nello spazio e su oggetti incredibilmente piccoli, vicinissimi a noi.
Quando la ricerca si è avvicinata al funzionamento della materia elementare si è scoperto che si poteva riuscire a capire qualcosa e non si poteva riuscire a capirne altre.
Abbiamo concluso che ciò dipendesse dalla natura della materia osservata senza renderci conto che invece ciò dipendeva dalla natura della nostra intelligenza che osservava, interferiva e modificava il fenomeno osservato.
Come a dire che così stando le cose era impossibile capire di più di quella materia elementare osservata.
E invece no.
E al tipo di intelligenza che osserva che è impedito capire di più di quei fenomeni ma non per quanto atteneva alla possibilità ed alla potenziale capacità intellettiva degli umani.
Ciò in quanto, sorpresa!, quel limite è imposto alla sola intelligenza razionale ma non esiste per l'altra forma di intelligenza, umana anch'essa , e cioè per l'intelligenza intuitiva.
L'altra intelligenza.
La quale, come la più conosciuta intelligenza razionale, si sviluppa con l'esercizio.
E la scuola che fornisce l'insegnamento giusto per aiutare quello sviluppo è la funzione onirica.
La quale insegna con i sogni a comprendere i sogni ed insieme a sviluppare la funzione, l'intelligenza intuitiva, necessaria per capirne i significati.
E poi salta fuori che sviluppando quella intelligenza si riescono a comprendere meccanismi di fisica quantistica la cui comprensione è inibita alla intelligenza razionale.
E si scopre che, da sempre, la scienza ha studiato il tutto utilizzando solo una parte della propria capacità cognitiva e quindi di quel tutto ha capito e scoperto solo una parte.
Non si sa quanto piccola o grande essa sia e mai si saprà finchè non si riuscirà a conoscere tutto ciò che la intelligenza razionale non è riuscita fin qui a scoprire.
(scritto il 19/12/22)