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Sta cosa del Sé a qualcuno appare come cosa misteriosa o peggio mistica, paranormale insomma strana.

E invece non lo è.

Per spiegarlo occorre fare riferimento al fatto del tutto ovvio ed evidente che  ciascun essere vivente in particolare ciascun essere umano è un individuo assolutamente unico.

Avrà padri , madri, sorelle, figli ecc. ecc. molto simili a lui o a lei ma di quell’individuo esiste una sola copia e nessun altro al mondo è come lui.

E non c’è bisogno di alcuna complessa indagine statistica o di grande ed inutile ricerca per poter affermare con assoluta sicurezza questa ovvietà.

Questa unicità è tale in quanto ciascun individuo ha nei suoi geni in modello che riproduce a livello di geni cioè di informazioni genetiche questa unicità assoluta.

Un modello che ovviamente ha solo lui e non altri.

Questo modello si definisce come “il Sé”.

Ma possedere, come ciascuno di noi possiede, il proprio modello di sé stessi non è tutto.

Questo modello esiste in quanto la Natura ha previsto che la psiche umana a partire dalla nascita dell’individui attivi spontaneamente un processo di crescita che in pochi mesi o anni trasporti, grazie alla funzione onirica, una informazione alla volta, un simbolo alla volta, un significato alla volta fino a costruire nella coscienza dell’individuo una immagine fedele di quel modello.

L’individuo prende così coscienza del suo Sé.

E tutto ciò senza che l’individuo se ne renda minimamente conto.

Come succede per tutti gli altri animali.

Nei quali il completamento di quel  processo di crescita psichica è essenziale per la sopravvivenza di quell’animale quale che sia il suo ambiente naturale.

Non a caso, come si sa, anche gli animali sognano com’è dimostrato dai movimenti R.E.M. dei loro globi oculari durante il sonno.

Esattamente come per gli esseri umani.

Per gli esseri umani l’inizio, il prosieguo e la conclusione di quel processo è condizionato, come per gli altri animali,  dall’ambiente parentale infantile nel quale nasce e si sviluppa.

Mentre negli animali l’ambiente nel quale nascono e crescono favorisce il loro sviluppo psichico nel senso indicato negli esseri umani l’ambiente parentale infantile è costituito dalla condizione psichica prevalente dei componenti di quell’ambito cioè dei genitori.

E siccome nessun genitore può dare ai figli più di quanto egli stesso non abbia ricevuto dall’ambiente parentale infantile nel quale è nato, se esso ha ricevuto poco o nulla in termini di processo di sviluppo psichico non potrà che dare poco o nulla ai propri figli.

E tutto ciò senza che l’individuo se ne renda minimamente conto.

Per cui quel modello individuale, il famoso Sé o per meglio dire il suo modello genetico, non potrà completare e talvolta nemmeno iniziare, il percorso di sviluppo verso la coscienza dell’individuo.

Facendo un tremendo paragone è’ come se genitori chiudessero i loro figli in una gabbietta impedendo loro di crescere fisicamente facendoli perciò  restare sempre piccoli (e naturalmente orribilmente deformi).

A livello psichico l’ambiente parentale infantile cioè i genitori inconsapevolmente esattamente questo fanno.

Nell’antica cultura cinese questa cosa veniva agita, cioè veniva rappresentata nella realtà sensibile, attraverso il barbaro uso di fasciare strettamente i piedi delle bambine affinchè essi restassero sempre piccoli e minuti infliggendo così a quelle piccole creature  un tormento ed una deformazione che sarebbe durata per tutta la loro vita.

Tanto per inciso questa antica tortura ha esattamente lo stesso significato simbolico che ha in altre e diverse culture le mutilazioni genitali nelle bambine o la circoncisione nei bambini.

Si tratta in tutti questi casi di manifestazioni nella realtà sensibile dei potenti complessi di castrazione sessuofobici dominanti in quelle culture.

Ah! Un’ultima cosa: Se qualcuno, detto tutto ciò, mi dovesse  chiedere se gli animali hanno un’anima direi con assoluta sicurezza :Senza dubbio !

E se mi facessero la stessa domanda relativamente agli esseri umani risponderei :Non sempre e forse non tutti !.

 

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