La possibilità ed il livello di crescita psichica , nella direzione di sé, è determinato nei primo giorni, mesi ed anni di vita dai limiti dell’ambiente parentale infantile che come più volte ripetuto sono un effetto di analoghi limiti imposti dai rispettivi ambienti parentali infantili dei genitori.
L’ambiente quindi condiziona ed impone il limite dello sviluppo psichico possibile.
E nel suo limite impone la castrazione , il blocco di quello sviluppo.
Le problematiche psichiche dipendono tutte da quale livello sviluppo quell’ambiente ha imposto al bambino.
Sarà un livello zero cioè l’assoluto divieto di interazione di qualsiasi contenuto di sé ed allora si inizierà già da subito in un livello border-line se non di conclamata psicopatia.
Nel corso della terapia la possibilità di crescita psichica del paziente, adulto o bambino che sia, sarà a sua volta condizionata e determinata dal livello di crescita psichica dell’analista e talune brusche ed apparentemente immotivate interruzioni della terapia potrebbero talora essere determinate dalle paure inconsce dell’analista nei confronti di ciò che di nuovo (per lui) comincia a trasparire nel suo paziente.
Il paziente adulto , questo ignoto Signor Smith, quando finirà la sua terapia e non si sentirà soddisfatto dei risultati raggiunti (e di conseguenza del livello di crescita psichica impostagli dalla terapia ha la possibilità ,direi anzi la libertà, di andare avanti.
Cioè potrà iniziare una autoanalisi cercando di interpretare da sé intuitivamente i propri sogni.
Fino a raggiungere il livello di crescita psichica che le sue possibilità mentali, le sue capacità intellettive (sia a livello razionale che a livello intuitivo) , aggiungerei il suo coraggio e la sua determinazione, gli consentiranno.
Ed a questo quanto interverrà, anche qui, un processo di castrazione delle sue possibilità di crescita e di sviluppo psichico ma questa volta un processo di castrazione “alto” il massimo che le sue capacità gli hanno consentito.
Nel suo caso l’asticella della crescita è stata portata, per lui e per lui solo, al livello più alto che quelle capacità potevano consentire.
Tutto questo sembrerebbe un discorso di psicoanalisi ed invece è un discorso di etologia.
Perché esattamente la stessa cosa accade (fino ad un certo punto) per ogni animale dotato di un qualche S.N.C..