.     

Un giorno la formica decise di  lasciarsi alle spalle il suo paese .

In verità non era quella la prima volta che ciò accadeva.

Dopo un po’ di tempo il luogo, che pur ben conosceva , cominciava a farsi stretto per lei.

Gli altri ci vivevano benissimo ma alla nostra formica dopo un po’ cominciava a venire un certo prurito ai piedi ed allora si metteva in cammino.

Anche le formiche come  gli umani sono diverse l’una dall’altra anche se per le formiche (ma in fondo anche per gli umani) è talvolta  difficile rendersene conto.

Si incamminò per una strada non molto conosciuta con qualche esitazione e dopo un lungo percorso si imbatté nella  Valle dei Giganti.

Era codesta una grande valle , popolata da esseri molto grandi i quali ,proprio per le loro enormi dimensioni rispetto alla piccola formica,  la ignorarono del tutto.

La formica attraversò la valle molto  intimorita cercando di non farsi calpestare dai grandi piedi dei giganti.

Giunse infine in un sentiero laterale e cominciò ad inerpicarsi in esso.

Si capiva chiaramente dal suo essere dirupato e scosceso quanto  fosse poco frequentato.

Qua e là grandi macchie di finocchi selvatici imbalsamavano l’aria calda  con il loro profumo.

Stando attenta a dove metteva  i piedi e stando attenta a non scivolare ogni tanto guardava giù nella valle dei giganti che ora non apparivano più ,  come prima , tanto terribili e nemmeno particolarmente grandi.

Ed anzi la formica un po’ rise tra sé della paura che aveva provato attraversandola.

Continuò il cammino , aspro e difficile, e giunse infine , era ora, in un altro paese di formiche .

Si sedette nel bar della  piccola piazza assolata del paese e ordinò una granita al caffè.

Mentre la sorseggiava cominciò a raccontare agli altri avventori del suo lungo viaggio .

E , come aveva previsto, molti facevano facce strane non credendogli ed altri si stupivano che una formica, pur a loro del tutto simile , potesse essere così fuori di testa.

 


 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Gennaio 2022