A farci caso dopo un po’ ci si rende conto che quasi tutta la narrativa, la filmografia e la commedia teatrale si impernia, a voler essere estremamente sintetici, su un gruppetto di tre personaggi principali.
Il Cattivo o la Cattiva che apparentemente è il nemico da sconfiggere, il Buono che è l’eroe positivo , quello che risolve le situazioni ed assicura il lieto fine ed il Brutto che dapprima fa paura ma dopo si scopre essere il miglior alleato del Buono.
Una persona di comune intelligenza a questo punto, dopo avere notato questa curiosa ricorrenza, si potrebbe chiedere come mai ciò accada.
Portate pazienza.
Innanzi tutto faccio osservare che qui non c’entra il Bene ed il Male (con tutte le maiuscole al posto giusto), che non stiamo parlando di astratta filosofia né di etica o roba così.
E nemmeno di religione per quanto il Buono spesso viene confuso erroneamente con un qualche Dio il quale quà non c’entra proprio nulla.
Di cosa stiamo parlando allora ?
Portate pazienza.
Il cattivo o la cattiva è di solito circondata e difesa da una quantità di cattivissimi personaggi che peggio di così non potrebbero essere.
Ostacolano in tutti i modi possibili la lotta del buono, dell’eroe positivo e tutta la sceneggiata teatrale porta lo spettatore a schierarsi ovviamente dalla parte del buono e antipatizzare nei confronti del cattivo e dei suoi poco raccomandabili accoliti.
La triade di personaggi vive di solito in una trama ricca di colpi di scena i quali portano inevitabilmente a scoprire che la cattiva è solo una povera vittima traviata da redimere e il suo salvatore è ovviamente l’eroe positivo che alla fine convola a giuste nozze con la medesima.
E vissero felici e contenti.
Ma come mai tanti romanzi , tanti film, tante commedie (e aggiungo io tanti miti in tutte le culture umane) ripropongono sempre questi personaggi e questo schema di trama ?.
Jung direbbe naturalmente che si tratta di personaggi archetipici i quali fanno parte (dico io) dei geni sui quali si fonda non il corpo ma la psiche umana.
Sono cioè rappresentazioni simboliche di quelle fondamenta, di quei mattoncini Lego archetipici, sui quali si costruisce (o si dovrebbe costruire , ma purtroppo accade di rado) la struttura normale della psiche umana.
Sono rappresentazioni si diceva ma cosa rappresentano ?.
Ebbene ora occorre svelare il mistero.
La cattiva è personaggio che interpreta il ruolo, o se si preferisce rappresenta, la coscienza umana malata, dissociata, nevrotica e così via.
Fatta ammalare nel corso di una infanzia vissuta con genitori inguaiati anche loro che i loro guai (e non i loro beni purtroppo) hanno passato ai loro figli.
Il buono del film rappresenta ciò che tecnicamente si definisce come il Sé cioè la totalità negata , ignorata, castrata dell’individuo.
Lui geneticamente è stato costruito per raggiungere, novello anzi antico Romeo , la coscienza traviata (novella anzi antica Giulietta).
Ciò le viene impedito dai cattivi cioè da quella enorme quantità di immondizia che l’infanzia, alla quale si faceva riferimento prima , ha depositato nella stanza da letto di Giulietta.
In alcune commedie dell’orrore interviene anche un altro personaggio, il Cattivissimo che più cattivo non si può e che rappresenta ciò che in psicoanalisi si definisce complesso di castrazione (ma qua siamo già al confine con la follia conclamata).
Ma di orrori per oggi ne abbiamo visti anche troppi.
Ma cosa rappresenta il brutto ?
Il brutto rappresenta l’odiato e temutissimo inconscio, funzione psichica salvifica il quale cerca per tutta la vita dell’individuo di far raggiungere al buon Romeo la sua amata Giulietta.
Il Bardo fa finire male la loro storia ma in molte altre rappresentazioni invece Romeo, grazie alla scala di corda (fuori di metafora: i sogni i bravi portatori dei mattoncini Lego) costruita dal brutto, riesce a raggiungere Giulietta .
Ed infine perciò vissero felici e contenti.