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Una gran massa di genitori dissociati da sé , e spesso afflitti da potenti complessi di castrazione, ha impedito (e parliamo di secoli e di millenni) ,e tuttora impedisce, ai figli un normale sviluppo psichico facendone individui da sé dissociati.
Vivono ed hanno vissuto quei genitori, e poi i loro figli e poi i figli dei loro figli e così via , con la “coscienza del serpente” generata da un parte tra le più arcaiche e profonde del cervello.
Nella assoluta inconsapevolezza generale.
Una indagine delle neuroscienze con i loro attrezzi tecnologici potrebbe aiutare forse a far capire quale parte di quei cervelli è così attiva e quale parte di essi possa definirsi “cervello del serpente”.
Una parte di esseri umani che , all’insaputa di tutti, ha sviluppato una crescita psichica normale (e vivaddio tra 10 miliardi di esseri umani ce ne sarà qualcuno, ce ne sarà qualcuna !!) nel corso di quel processo ha sviluppato, progressivamente, dapprima una coscienza cognitiva di sé poi una coscienza percettiva nella quale ha integrato il proprio Sé ed il proprio patrimonio istintuale ed infine una coscienza quantistica , la coscienza del Sé.
Individui questi forse di non eccelsa intelligenza razionale ma dotati di grande intuitività e probabilmente di grandi capacità artistiche e creative.
Se un ricercatore , appassionato del suo lavoro , anziché richiedere continuamente nuovi fondi per nuovi e più sofisticati attrezzi lavorasse su sé stesso e prendesse coscienza di sé potrebbe sfruttare la propria intelligenza intuitiva e la propria coscienza quantistica per cercare di capire di più nella materia della sua ricerca.
Se molti anziché guardarsi continuamente l’ombelico (chissà cosa ci trovano di così interessante) lavorassero su loro stessi probabilmente aprirebbero a loro stessi nuovi orizzonti dando alle loro società un contributo di intelligenza e di umanità.
Se molti che passano la loro vita ad odiare il diverso cercassero di capire in loro stessi le proprie diversità interiori (che così intensamente odiano senza nemmeno saperlo) forse prima o dopo scoprirebbero la loro idiozia e smetterebbero di odiare.
Se il prete, il mullah , un qualsiasi religioso di qualsiasi religione cercassero di capire il loro “dio” interiore forse scoprirebbero che quel “dio” è molto più umano e ricco di umanità del grande dio che adorano così intensamente.
Forse…..
Forse ci sarebbe allora una speranza per molti , pur appartenenti alla specie umana la quale scivola verso il baratro , che non ancora capiscono di essere ben lontani dall’aver raggiunto il livello psichico che è proprio del percorso evolutivo di quella specie.
Ed , ancora forse , si rallenterebbe quella velocità di scivolamento verso il baratro e forse , ancora forse, ci sarebbe una speranza non solo per la vita di quella specie ma per la vita tutta che, miracolosamente, ha trovato posto su questo Pianeta.