Potrebbe essere che la pressione genetica sull’individuo relativamente al possibile sviluppo della psiche attinga a due forze  genetiche tra di loro opposte:

-         Una forza geneticamente preordinata (acquisita con l’esperienza di specie, vedi il pezzo sulla vedova nera) la quale  tenderebbe  a costruire , quando trova un ambiente parentale infantile a ciò favorevole , psiche infantili dissociate , variamente dissociate, favorendo così ambienti familiari con condizioni psichiche a loro volta castranti e quindi contribuendo a costruire individui adattati a quell’ambiente familiare.

-         Una forza anch’essa geneticamente preordinata, e diciamo così ben più naturale e normale della prima,  che tenderebbe invece alla costruzione di psiche adulte perfettamente integrate con la reale natura dell’individuo (con il suo Sé). Qualora l’individuo dovesse incontrare , beato lui,  ambienti familiari infantili a ciò favorevoli.

L’esistenza della prima pressione genetica e degli ambienti parentali infantili ad essa congruenti  (nonché  delle conseguenze abbastanza nefaste nell’adulto e nelle società umane) rendono conto della necessità della nascita e dello sviluppo nelle sue varie articolazioni della psicoanalisi.

L’esistenza della pressione genetica volta invece allo sviluppo psichico adulto può ben far definire la psicoanalisi come un “ambiente parentale infantile surrogato” finalmente favorevole a quello sviluppo .

Per inciso è da osservare che le stesse forze contrapposte tese alla regressione od alla evoluzione sociale sono presenti nella politica di tutte le società del Pianeta.

 

 

 

 

 

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