.               

Nell’individuo, adolescente, giovane o adulto che sia, il mancato processo di crescita psichica struttura fin dall’infanzia un potente complesso che si definisce materno*.

Ma che può definirsi anche paterno, non fa differenza.

Avanti con l’età il supporto di dipendenza che tale complesso richiede può appoggiarsi alla partner, al partner, alla sorella o al fratello.

Perfino al figlio od alla figlia.

E così via.  

E nella psiche del maschio adulto vivrà una triade, una sceneggiata: Il bamboccione che non vive senza quel supporto protesico, il supporto protesico ed, accuratamente nascosto e tenuto sotto controllo da quella protesi psichica, il complesso di castrazione (il bambino feroce): La coda velenosa dello scorpione.

Quando colui o colei che funge da supporto protesico, di solito una figura femminile fantasmatica, cerca di distaccarsene non potendone più sopportare l’onere o perchè la sua coscienza ha avviato un suo processo di crescita psichica, il sistema individuo, il bamboccione, entra in crisi.

E il riversamento libidico conseguente, ora eterodiretto sulle radici inconsce del complesso di castrazione, fa scattare la reazione omicida.

Oppure quel sovraccarico libidico si orienta verso un organo o una funzione bersaglio dello stesso individuo e là fa danni.

(*) Questo meccanismo della dipendenza della coscienza maschile dalla figura fantasmatica materna potrebbe raffigurarsi metaforicamente come la "mamma" che tiene sotto controllo il bambino cattivo (la coscienza infantile).

Dal momento in cui la dipendenza cessa di funzionare (per la crescita della coscienza altra cui quella dipendenza faceva capo) il "bambino cattivo" (il complesso di castrazione) prende il sopravvento.

E o si rivolta contra la partner o (il suo sovraccarico libidico) si rivolta contro organi e funzioni dello stesso individuo.

                                  (scritto il 08/12/23)

 

 

 

 

 

 


 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Gennaio 1924