Questa cosa del transfert è veramente intrigante.

E l’esperienza in merito ricavata dai sogni e dagli eventi di queste settimane merita un riepilogo. 

Tra gli inconsci dei viventi (non c’è nessun motivo per  pensare che il fenomeno  possa riguardare solo gli inconsci degli umani) esiste un meccanismo di comunicazione subliminale che si attiva spontaneamente tra inconsci fortemente schermati, e quindi sovraccaricati di contenuti repressi, ed inconsci liberati cioè  svuotati dai loro contenuti inconsci fossero essi  relativi alle esperienze vissute o ai contenuti definenti il proprio Sé.

Il meccanismo , si ripete, è assolutamente spontaneo e funzia come per il fenomeno dei vasi comunicanti.

O se si preferisce come per la trasmissioni di informazioni genetiche tra le cellule dei genitori e le cellule dell’embrione da loro procreato.

Fenomeno spontaneo si diceva ed assolutamente indipendente sia dalla volontà del “trasmittente” sia dalla volontà del “ricevente”.

Estraneo quindi alla consapevolezza del “cedente” ma , almeno in parte,  non alla consapevolezza del “ricevente”.

Lo scopo di questo meccanismo di comunicazione inconscia  tra inconsci è quello di portare i contenuti dell’inconscio soffocato dai suoi contenuti nella corrispondente coscienza al fine di ivi innescare un processo di mutamento favorevole alla progressiva integrazione di quei contenuti.

Il percorso è quello di cui si è già riferito: I contenuti inconsci dell’inconscio sovraccarico vengono comunicati all’inconscio liberato, si manifesteranno nei sogni di quest’ultimo individuo ed i relativi significati , interpretati,  verranno successivamente trasferiti inconsapevolmente per tutti, e grazie alle molte forme della comunicazione interpersonale,  alla coscienza dell’altro.

Innescando ivi un processo di mutamento.

Si ritiene che lo stesso fenomeno accada anche tra gli inconsci degli animali allo scopo, a partire dalla loro nascita, di strutturare coscienze fortemente adattate all’ambiente allo scopo, ovviamente, della loro sopravvivenza da adulti.

Si ritiene che lo stesso meccanismo fallisca invece frequentemente tra genitori e figli in quanto gli inconsci sovraccaricati dei genitori scaricano i loro contenuti repressi negli inconsci  dei figli, a partire fin dal momento della loro nascita, mentre a livello di comunicazione sensibile le coscienze dei genitori impongono, inconsapevolmente,  alle coscienze “pagine bianche” dei loro figli le stesse condizioni di schermatura delle quali  esse sono afflitte.

Costruendo quindi nei figli coscienze che emulano quelle, dissociate e schermate,  dei genitori.

Questo meccanismo di comunicazione distorto, tipicamente (ma non esclusivamente) umano, impedisce che quel fenomeno di comunicazione  assolva alla funzione per il quale esiste.

In teoria quel  meccanismo di comunicazione dovrebbe consentire all’inconscio del bambino di dare comunicazione dei contenuti del proprio Sé all’inconscio dei  genitori  affinchè  essi possano, seppure inconsapevolmente,  trasferire questi contenuti alla coscienza del bambino stesso, grazie alla comunicazione sensibile (ed a quel catalizzatore chiamato amore).

Ponendo perciò nella coscienza del bambino  i primi germi favorevoli ai contenuti del suo inconscio,  germi necessari per innescare nella loro coscienza la successiva crescita psichica completa nella direzione del Sé del bambino stesso.

In altri termini per l’individuazione da parte della coscienza del bambino del suo inconscio, dei suoi contenuti, del suo Sé.

 

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