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I totem sono una oggettivazione della divinità finalizzati a renderla visibile allo scopo di renderne possibile l’adorazione da parte dei credenti.
Anche i totem, come tutto del resto, si sono evoluti con la modernità e oggi sono diventati totem intoccabili una serie di concetti e teorie della psicoanalisi.
Questa deriva totemica ha una sua causa ben precisa e questa causa è l’appiattimento culturale e psichico dei discenti alla teoria prevalente del proprio “docente” che in psicoanalisi è il terapeuta didatta.
I discenti , anziché sganciarsi in tutta fretta dal proprio analista didatta, continuano per tutta la loro vita a coltivarne la memoria culturale rimestando volta volta e rigirando sempre gli stessi concetti appresi (sarebbe meglio dire “impressi” nella loro coscienza) dalla terapia didattica.
Ricorrendo al consulto dei loro terapeuta, per ogni volta farsi confermare e rassicurare, qualora un qualche dubbio li assalga.
Anziché sganciarsi da quella terapia e da quella teoria e coltivare i propri sogni, il proprio inconscio ed il proprio Sé , attraverso interpretazioni sempre più approfondite contribuendo così insieme a sviluppare sempre di più la propria funzione intuizione, continuano nella adorazione perpetua del loro totem e nella altrettanto perpetua adorazione dell’idolo/guru di riferimento.
I tabù sono invece oggetti proibiti ai quali è vietato avvicinarsi allo scopo di osservare se non sia il caso di (scandalo !) dissolverne la perniciosa influenza sugli esseri umani.
Tra i tabù dominanti nella vecchia psicoanalisi (la moderna mitologia) ci sono il tabù del trauma iniziale , il tabù della sessualità come motore del tutto, il tabù della libido come carburante esclusivo della sessualità , il tabù del superego come dominatore assoluto della psiche.
In tempi più recenti, ma sempre del secolo scorso, sono stati inscritti tra i tabù intoccabili il concetto di inconscio collettivo , il concetto di coscienza come monade , il concetto di archetipo, ecc..
Tra duemila anni quindi non si studieranno più i corpi mitologici delle tribù sudamericane o dell’antica Grecia ma bensì i vari corpi mitologici dei quali è tutt’ora costituita la vecchia psicoanalisi che di quei corpi mitologici continua a conservare la memoria, terrorizzata com’è dalle virtù salvifiche dell’inconscio , dei suoi contenuti istintuali e del Sé.