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E' possibile che la denominazione di complesso materno o paterno sia impropria e che si definisca in questo modo lo stesso tipo di complesso che attinge la coscienza (maschile o femminile) alla quale è stato impedito ogni possibile sviluppo del suo processo di crescita.
Complesso che struttura una potente dipendenza psichica verso un figura altra (di qualsiasi genere) sulla quale si proietta la figura fantasmatica di riferimento.
Tale dipendenza e la relativa proiezione, che è bilaterale, rende possibile un reciproco reindirizzamento della propria libido da parte dei rispettivi inconsci.
Dipendenza peraltro ricca di conflittualità.
Ove una delle parti cominci a sviluppare un proprio processo di crescita ciò porta alla decadenza unilaterale di quella dipendenza, decadenza che l'altra parte può vivere drammaticamente se non addirittura psicoticamente (i femminicidi).
In altri casi la impossibilità di reindirizzare la libido, a causa della perdita della propria dipendenza sull'altro/a, può reindirizzare il sovraccarico libidico dei propri contenuti inconsci, mai integrati , verso organi o funzioni somatiche bersaglio.
Parrebbe questo un meccanismo molto simile a quello delle malattie autoimmuni che forse potrebbero avere la stessa genesi di tipo psicosomatico.
(scritto il 07/12/23)