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Ciascun essere umano ha nella sua testa un suo personalissimo schema di ordine che applica diligentemente alla sua scrivania, nella sua cucina , nel suo armadio, nella sua libreria, nella sua tenda , nel suo tucul , nella sua isba , nel suo igloo, nel suo quartiere , nel sua paese , nella sua nazione , ecc., ecc,.
Lo schema di ordine di uno non è lo schema di ordine dell’altro.
Ciò che per uno è ordinato per l’altro è disordinato .
Il nevrotico, l’autistico, il compulsivo soffrono le pene dell’inferno se qualcuno sposta una cosa che nel suo schema mentale deve stare là ed invece viene spostata quà.
Perfino chi vive nel più assoluto disordine ed agisce le cose del suo inconscio, ha in quel disordine incomprensibile uno suo schema mentale che a quel disordine viene applicato.
Naturalmente ciò si può interpretare come si vuole ma l’esistenza di questo schema mentale inconscio in ciascun essere umano dice che esiste nella coscienza uno schema precostituito , uno schema genetico il quale rappresenta ed è la coscienza del sé .
Coscienza del Sé inattiva , funzione psichica non ancora attivata e vivificata dai contenuti istintuali dell’inconscio , dai tanti significati ancora inconsci che dovrebbero definire e costruire in quella coscienza ,”casella per casella” , l’immagine del Sé.
Questa pulsione che è di ciascuno e che è di tutti sospinge l’individuo a ricercare nel proprio panorama i posti giusti , le giuste sistemazioni , che soddisfino quello schema mentale precostituito.
Cerca di sistemare le cose della sua vita (affetti , idee , persone care , amici, estranei , ideologie, politiche , libri, ecc.) nella ricerca continua di inverare nella sua realtà quell’ordine mentale.
Bisogno questo che non si soddisfa certo sistemando in un certo modo piuttosto che in un altro i libri della propria libreria oppure gli attrezzi della propria cucina.