I costrutti castranti, quelli dissocianti in quanto ostili ai contenuti istintuali dell’inconscio, i le c.d. protesi del falso sé, i costrutti sessuofobici ecc.. ecc. (se ai preferisce possiamo anche chiamarli più tradizionalmente “complessi” ma si tratta solo di un fatto nominalistico)   sono tutte strutture psichiche della coscienza apprese nell’ambito parentale familiare e successivamente sprofondate nell’inconscio che fanno parte della storia dell’individuo e come qualsiasi altra parte della sua esperienza e della sua storia non sono “amputabili” da esso.

Sono però curabili.

La terapia possibile è un contino lavoro di ampliamento della coscienza nonché di “igienizzazione” dell’inconscio allo scopo di consentire alla coscienza stessa, così ampliata e mutata, di mettere in campo, con l’ausilio della forze istintuali dell’inconscio rivivificate, meccanismi  spontanei di difesa rispetto all’azione coattiva di quei costrutti ovviamente in difesa  dell’individuo , della sua vita, della sua salute, della sua personalità, del suo Sé, dei suoi contenuti istintuali, della sua sessualità, della sua integrità psichica .

Un ampliamento della coscienza nella direzione suddetta è ed equivale ad un ampliamento della esperienza dell’individuo ,ampliamento nella direzione del suo arricchimento

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