L’ambiente sottopone al soggetto biologico delle esigenze impellenti rispetto alle quali il soggetto ha due possibili risposte:o soccombe o evolve una qualche funzione che dia risposte a quella esigenza.
Sotto la pressione della esigenza si sviluppa la funzione possibile.
E’ questo il principio che sta alla base dell’evoluzionismo e di ogni forma di evoluzione.
Nelle regioni polari non esistono uccelli in quanto la mancanza di cibo adeguato renderebbe impossibile la loro sopravvivenza.
A causa di ciò gli uccelli che ivi una volta esistevano in condizioni climatiche che viravano verso una forma di glaciazione sono evoluti in una forma terrestre e marina (e gli uccelli si sono evoluti in pinguini cioè in uccelli incapaci di volare adattati all’ambiente terrestre e marino) .
L’ambiente sottoponendo esigenze ineludibili al soggetto biologico lo sottopone ad un formidabile gradiente evolutivo che sospinge il soggetto (e la sua specie) dalla vecchia forma verso la nuova possibile.
Sotto la pressione ambientale si creano nel lungo periodo le funzioni (e le disfunzioni) possibili.
Nell’uomo la funzione di ambiente viene svolta nell’infanzia dall’ambito parentale.
E l’ambiente così concepito plasma con l’imprinting a sua immagine un altro tipo di ambiente :l’ambiente mentale cioè la personalità e la coscienza del bambino.
Quell’ambiente plasma nel bambino, nella inconsapevolezza generale, le funzioni e le disfunzioni psichiche possibili.