Tra le diverse modalità con le quali la coscienza dissociata (o peggio invasa da un complesso di castrazione) manifesta la sua presenza nella personalità o nei tratti di caratterialità dell’individuo ci sono senza dubbio le coazioni a ripetere.
La coscienza dissociata priva del modello interiore di riferimento (il Sé dell’individuo) opera senza tregua o remore nella direzione di programmazione che l’imprinting infantile le ha imposto.
In assenza di quel modello di riferimento interiore quella programmazione è il riferimento unico ed indefettibile.
Senza di essa la coscienza è e si sentirebbe perduta.
La coazione programmata dall’imprinting persegue senza pietà la sua programmazione.
Come una ruspa essa segue quella programmazione , quel software maligno, implacabilemtne fino , se necessario, alla distruzione dell’individuo stesso.
Parrebbe il caso della belva che divora la mano che la nutre e perciò soccombe con essa.
Le coazioni ignorano ogni tratto possibile di umanità di sentimenti, di pietas non essendo determinate da radici di umanità di sentimenti, di pietas.
Ma solo da automatismi preprogrammati che tutto quello ignorano.
Ci sono ovviamente contromisure.
La terapia che tende alla individuazione da parte di quella coscienza dell’inconscio , dei suoi contenuti ed infine della totalità dell’individuo è il modo.
L’ampliamento della coscienza così ottenuto produce , come già si è detto, la nascita nella coscienza stessa di meccanismi di difesa potenti non più diretti contro il Sé, l’inconscio ed i suoi contenuti istintuali ma bensì contro quei meccanismi ed automatismi coattivi.
Parrebbe , anche qui utilizzando una metafora , un vero e proprio cambio di fronte , uno scegliere l’ex nemico come amico e l’ex velenoso e maligno amico come (finalmente ! ) nemico.