L’individuo , o quanto meno il suo corpo, è sicuramente ciò che egli mangia.
La sua psiche (la sua coscienza ed in una certa misura anche il suo inconscio) è invece la somma di tutte le esperienze vissute .
Consapevolmente o più spesso inconsapevolmente.
Quell’insieme contribuisce alla formazione della personalità, dei caratteri, delle nevrosi , delle ossessioni , delle fobie e così via
Tra quelle esperienze ci sono ovviamente quelle vissute nella primissima infanzia quando il cervello era ancora in formazione e quindi l’intelligenza pressoché inesistente.
Questa parte dell’esperienza si potrebbe definire in modo volutamente crudo “l’idiota che è in ciascuno di noi”.
Quando un qualsiasi leader politico dice cose profondamente ed incredibilmente stupide (probabilmente in quanto è molto intelligente e scuramente molto furbo) la sua comunicazione costella in ciascun individuo “l’idiota ancestrale”, il bambino assolutamente immaturo, ed a sua volta l’individuo adulto sente in quella comunicazione composta da idiozie una sua qual certa profonda risonanza.
La politica ovviamente è un’altra cosa .
Essa è l’arte del possibile in un mondo ed in una società incredibilmente complessa nel quale il pensiero semplice serve solo a catturare consensi ma non certo a governarla.
Ecco allora che la cattura del consenso e la politica prendono strade divergenti e la cattura del consenso attraverso il collegamento con “l’idiota ancestrale” che è in ciascuno di noi diventa tecnica priva di scrupoli utile alla conquista del potere.
L’individuo adulto quando sente in sé quella risonanza profonda dovrebbe darsi un pizzicotto per svegliarsi e fare ricorso a tutte le risorse intellettive, culturali e di umanità che ha conquistato crescendo.
Sottraendosi così alla fascinazione che in lui ancora esercita il famoso antico idiota.