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Se uno sconosciuto , per quanto distinto ed educato, si avvicinasse e chiedesse all’altro un consistente prestito quante possibilità ci sono ai fini della concessione di quel prestito?.
Probabilmente nessuna.
Se però un amico con il quale c’è una frequentazione da un certo periodo e ci si fosse ormai stabilmente fidati l’uno con l’altro la possibilità che quel prestito venga concesso sicuramente aumenterebbero di molto.
Nel rapporto tra medico e paziente la reciproca interazione può essere questioni di pochi minuti prima di arrivare alla diagnosi ed alla terapia
Nel rapporto tra analista e soggetto è invece necessario un certo periodo di tempo nel quale il rapporto tra i due viri verso la reciproca fiducia .
La quale ha bisogno in realtà del tempo necessario affinchè la coscienza del soggetto sviluppi un adattamento positivo e costruttivo con la psiche dell’analista.
Tempo che può essere breve e può essere infinito.
Comunque un processo “sotterraneo” di reciproco adattamento è assolutamente indispensabile.
Quando l’inconscio liberato dell’analista comincia a ricevere grazie al transfert informazioni circa la condizione psichica del soggetto vuol che quel rapporto di fiducia si è costituito.
Ciò significa che la coscienza del soggetto, grazie a quel positivo adattamento, ha dato il suo assenso alla ricezione dei significati che il controtransfert , il quale è sincronico e pressoché contestuale a quel transfert , comincerà a comunicare a quella coscienza.
Il “prestito” può essere concesso e ciò grazie alla fiducia instauratisi tra analista e soggetto o per meglio dire tra la coscienza del soggetto e la psiche dell’analista.
Se peraltro l’analista non ha liberato il proprio inconscio e non ha spazio per la comunicazione transferale con, inoltre , resistenze ancora attive nella sua coscienza verso contenuti istintuali dell’inconscio quel tempo di latenza , quel tempo di reciproco adattamento potrà diventerà infinito.
Certo rassicurante per la fragile psiche del soggetto ma inutile ai fini della sua crescita psichica.