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E’ abbastanza comprensibile che un avanzamento, per quanto lento e progressivo, della civiltà , dell’umanesimo, della solidarietà, dell’essere umani, della accoglienza, della comprensione , ecc. , susciti nelle coscienze dissociate formidabili resistenze oppositive.

E’ altrettanto comprensibile che ogni progresso civile in quelle direzioni susciti resistenze, atteggiamenti e scelte politiche che invochino e puntino verso forme di  regressione conservatrici , verso forme di disumanità reazionaria  (anche estreme come il fascismo, il nazismo, l’antisemitismo ed il razzismo in genere , la crudeltà e così via) esattamente opposte ed oppositive a quei progressi civili.

E’ altrettanto comprensibile che sia l’odio il motore di quegli atteggiamenti e di quelle scelte politiche.

Odio verso la diversità ed il mutamento che è il portato inevitabile dell’odio inconscio verso sé stessi.

Scelte politiche che vengono definite come tali ma che sono invece manifestazione nella realtà sensibile di patologie mentali latenti (come la dissociazione da sé, come il complesso di  castrazione , ecc.) che in quelle forme di disumanità trovano la loro possibilità di espressione.

Forme di disumanità  che, di quelle condizioni mentali , sono perfette rappresentazioni nella realtà.

 

 

 

 

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