I processi logici sono appunto logici in quanto si è in grado di ricostruire attraverso quali passaggi razionali si possa passare da “A” a “B” e, attraverso un percorso che coinvolga sia “A” sia “B”, si possa giungere a “C”.

Per esempio e per dirla più semplice è ricostruibile ogni volta il percorso per cui A+B=C.

Nel caso dei processi intuitivi quale sia il percorso mentale attraverso cui dal simbolo “S”  si giunge al significato “s” rimane il più delle volte assolutamente sconosciuto ed il significato intuito spesso stupisce.

Sconosciuto essendo appunto il più delle volte il percorso che ha fatto raggiungere alla coscienza quel risultato partendo da quel simbolo.

La capacità intuitiva, frutto di una delle funzioni della coscienza , la funzione intuizione appunto (capacità che in altre parti ho definito come la seconda intelligenza) , ha percorsi mentali (cioè neuronali) del tutto incomprensibili.

E l’intuizione che è frutto di quel processo , l’affioramento improvviso alla coscienza del significato del simbolo (o del comportamento, o dell’evento o di quant’altro),  ogni volta stupisce e colpisce.

Soprattutto nei primi tempi del percorso di crescita quando la funzione intuizione inizia a svilupparsi nella coscienza e la capacità intuitiva comincia a manifestare i suoi effetti con improvvisi e talora stupefacenti insight.

Io non c’ero ma sono sicuro che quando S. Paolo è stato “fulminato” sulla strada di Damasco ha fatto qualcosa che tutti coloro che sono colpiti all’improvviso da una intuizione (l’ insight) di solito fanno.

Sono sicuro cioè che anche S. Paolo quando è stato fulminato (e non si poteva usare parola più opportuna) da quella intuizione sulla quella strada si sia battuto una mano sulla fronte ed avrà esclamato: “C…o ! ma come ho fatto a non pensarci prima !”.

Forse non avrà usato queste precise parole ma è così che colpisce l’intuizione.

In qualche sogno la funzione intuizione , la capacità intuitiva si rappresenta talora con un particolare simbolo:”Il delinquente”.

Grazie a questo simbolo, ed in questo particolare  caso, è possibile capire come mai l’inconscio abbia utilizzato proprio questo simbolo per rappresentare quella capacità.

Il delinquente è uno che viola ogni legge, ogni norma, ogni convenzione , ogni uso ed allargando il discorso ogni teoria, ogni concetto consolidato, ogni luogo comune , ogni logica possibile, ogni ortodossia consolidata.

Esattamente questo fa l’intuizione quando scodella nella coscienza il significato di un simbolo onirico o di un sogno.

Spiazza ogni concetto consolidato , spiazza l’ego, spiazza la coscienza ed introduce in essa un contenuto nuovo che prima non esisteva.

Ed appena introdotto nella  coscienza quel significato nuovo essa lo elabora e comincia a mutare.

Stiamo qui parlando della grande forza innovativa della creatività che naturalmente non si esprime solo così ma anche nella creazione artistica.

C. G. Jung ha a suo modo interpretato la crocefissione del Cristo intuendo che essa era (oltre a mito, leggenda, cronaca o storia che fosse) anche rappresentazione di quel processo lungo e doloroso che porta alla presa di coscienza di Sé.

Il Cristo crocefisso  rappresenterebbe perciò simbolicamente  il Sé che giunge dolorosamente alla coscienza (la croce con i suoi quattro bracci).E la sua crocefissione rappresenterebbe perciò il prendere coscienza di sé.

Non è perciò un caso che quella crocefissione sia accompagnata anche dalla crocefissione dei due ladroni cioè dei due delinquenti.

Insieme al Sé occorre infatti prendere coscienza anche delle proprie due funzioni cosiddette inferiori cioè la funzione intuizione e la funzione sentimento.

Funzioni che quando producono i loro frutti sono spiazzanti per ogni vivere comune.

 

 

Torna alla home page    Torna all'indice 11 (anno 2015)