L’addestramento familiare e scolare dei nuovi venuti punta a sviluppare nelle loro coscienze le capacità razionali , la cosiddetta funzione razionale o funzione pensiero ed ignora , non a caso , la necessità di sviluppare l’altra fondamentale funzione e cioè la funzione intuizione.
Grazie alla quale è possibile comprendere il significato pressoché di tutti i simboli in primo luogo ovviamente il significato del linguaggio onirico e cioè il significato dei propri sogni.
Integrando così nella propria coscienza le informazioni , i significati, che descrivono la reale natura dell’individuo cioè il suo Sé ed i suoi istinti.
L’impedire lo sviluppo di tale funzione della coscienza è ovviamente inconsapevolmente strategica ed assolutamente consustanziale alla incapacità dei sistemi parentali di far crescere psichicamente i propri figli i quali costruiscono in loro coscienze dissociate assolutamente simili alle loro.
Coscienze parentali costruite in quel modo a suo tempo dai rispettivi ambiti parentali costituite da membri di identica formazione , di identica “maleducation”.
La cecità di queste coscienze , la loro incapacità di comprendere il significato dei linguaggi simbolici dipende ovviamente come si è detto dal mancato sviluppo della funzione intuizione.
Un individuo che crescesse completamente analfabeta non saprebbe riconoscere i segni della scrittura e delle parole il cui significato è invece assolutamente evidente a tutti.
Sarebbe come cieco rispetto allo scritto.
Un individuo il quale non avesse sviluppato le proprie capacità razionali non riconoscerebbe la natura dei numeri né sarebbe capace di eseguire le più elementari operazioni aritmetiche.
Sarebbe cieco di fronte ai numeri ed alla matematica.
Per lo stesso motivo, uno sviluppo non sufficiente della funzione razionale, un laureato in filosofia rimarrebbe interdetto davanti ad una equazione differenziale.
E non si potrebbe certo dire che si tratti di individuo di scarsa intelligenza .
Un individuo che fosse nato cieco e acquistasse da adulto la vista non sarebbe capace di riconoscere nemmeno il volto di sua madre in quanto la sua condizione gli ha impedito da bambino di imparare a costruire nella propria coscienza i pattern mentali fondamentali per riconoscere gli oggetti della realtà.
In quest’ultima condizione si trova per esempio l’adulto dissociato da sé quando va in terapia analitica.
Comincia lentamente ad apprendere il significato dei simboli , i pattern del linguaggio onirico , ed allora incomincia a “vedere” ed a capire.