Per quanto uno possa essere cosciente e consapevole di sé il rischio del punto nero, del punto oscuro, dell’accecamento in un punto di sé ancora inconscio, del residuo di Ombra (offro così una vasta gamma di definizioni della stessa identica cosa) è sempre presente e continuamente va tenuto presente.
Essere inconsci ad una qualche parte di sé implica che ciò di cui si è inconsci si proietta su qualche aspetto della realtà deformandone, alla percezione dell’ego, la reale natura ed assegnandole funzione di rappresentazione di ciò cui si è inconsci.
In pratica si tratta di una forma di accecamento totale rispetto alla reale natura di quell’aspetto della realtà e di conseguenza di un suo radicale travisamento.
Questa forma di accecamento implica che l’energia che attiva l’oggetto inconscio si proietti sulla sua rappresentazione nella realtà e sospinge l’ego ad agire.
Ad agire però non secondo la reale natura di quell’aspetto di realtà ma secondo ciò che quell’aspetto rappresenta per l’individuo.
In conseguenza di ciò l’uomo nero diventa uno spaventoso aggressore, l’immigrato un pericoloso delinquente, la donna una arpia da tenere in schiavitù, l’uomo un feroce stupratore, il fratello il padre castrante, la sorella la madre castratrice e si potrebbe continuare all’infinito.
In conseguenza di ciò si agisce secondo la logica non della natura reale dell’oggetto ma secondo la logica (folle) della sua rappresentazione.
Se si osserva la realtà del mondo si nota che l’accecamento ed il conseguente passaggio all’azione (folle) è praticamente la regola dei comportamenti umani, anche e sopratutto di quelli che portano ai peggiori disastri che ogni giorno ci vengono sotto il naso.