Esseri umani inconsci (e talora perfino gli animali che ci sono più vicini) vengono attivati dalle nostre proiezioni inconsce e come pupazzi vanno a rappresentarci talora nei loro comportamenti i nostri contenuti inconsci.

L’essere umano inconscio di sé viene agito, agitato, azionato da quelle proiezioni che in qualche modo energizzano i suoi comportamenti nella direzione delle rappresentazioni di cui si è detto.

Egli si muove come un burattino agito dai misteriosi fili del suo inconscio del quale nulla sa e , quel che è peggio, dai misteriosi fili degli inconsci degli altri.

Mentre i gatti sono rassegnati al destino che la Natura ed i loro istinti assegnano loro l’essere umano vive nella illusione di avere una volontà propria e di agire secondo la propria volontà.

E non capisce che come per i gatti esso pure è vittima inconsapevole del destino a cui la propria assoluta e totale incoscienza lo condanna.

L’essere umano che non ha saputo o potuto assumere su di sé la responsabilità della propria vita , del proprio inconscio , dei propri istinti inevitabilmente viene agitato e travolto da cose che egli crede gli siano estranee e che invece sono profondamente sue.

 

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