Via via che si procede sulla strada della conoscenza di sé si conferma sempre di più il principio, praticamente un automatismo, che
Una delle difese più potenti , incisive e pericolose del complesso di castrazione è il principio di autodistruzione.
Un ambiente parentale infantile sessuofobico ed ostile alla reale natura del bambino o della bambina induce nella coscienza di essi schemi mentali ostili alla sessualità (e quindi implicitamente alla riproduzione individuale e di specie ) ed alla vita.
La coscienza può in parte sopperire a questi schemi bloccanti con protesi della sessualità che possono consentire all’individuo nell’età adulta di riprodursi.
Ma quegli schemi ostili alla vita si costituiscono inconsciamente come un principio di autodistruzione che nel lungo periodo può indurre comportamenti che possono comportare morte violenta o suicidio oppure indurre patologie severe potenzialmente mortali.
Nei sogni questo principio di autodistruzione si rappresenta simbolicamente per esempio come un individuo che innesca una bomba atomica in grado di far saltare tutto.
Non va sottovalutato questo particolare componente del complesso di castrazione data la sua pericolosità.
Esso va lentamente portato alla coscienza allo scopo di disinnescarne la pericolosissima componente coattiva.
L’affioramento alla coscienza del principio di autodistruzione fa emergere un termine di una ennesima coppia di opposti:l’autoistruzione /l’autodistruzione.
La prima rappresenta i processi di crescita psichica spontanei indotti da ambienti particolarmente favorevoli o favoriti dalla terapia analitica e dalla autoanalisi mentre della seconda la cronaca e la storia ci offrono un fin troppo vasto campionario di esempi di indicibile orrore sia a livello di singoli individui sia di massa.